La prima moglie del defunto leader
dell'Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, è stata condannata a morte da
un tribunale iracheno. Lo riporta la Bbc citando la magistratura
del Paese.
Secondo il Consiglio giudiziario supremo, la corte penale di
Karkh ha condannato la donna per "aver collaborato con
un'organizzazione estremista e aver detenuto donne yazide".
Un funzionario del ministero dell'Interno l'ha identificata come
Asma Mohammed, conosciuta anche come Umm Hudaifa.
Il suo avvocato non ha rilasciato dichiarazioni, ma in una
recente intervista alla BBC ha negato il suo coinvolgimento
nelle atrocità dell'Isis o nel rapimento e nella riduzione in
schiavitù delle donne yazide.
Era sposata con Baghdadi mentre lui supervisionava il brutale
governo del gruppo su vaste zone dell'Iraq e della vicina Siria.
Nel 2019, mesi dopo la sconfitta militare del gruppo nella
regione, le forze statunitensi hanno fatto irruzione nel luogo
in cui Baghdadi si nascondeva nella Siria nord-occidentale con
alcuni membri della sua famiglia. Baghdadi ha fatto esplodere un
giubbotto esplosivo quando è stato messo all'angolo in un
tunnel, uccidendo se stesso e due bambini, mentre due delle sue
quattro mogli sono state uccise in una sparatoria. Umm Hudaifa
non era lì perché era agli arresti in Turchia, dove viveva sotto
falso nome. È stata estradata in Iraq a febbraio di quest'anno
in custodia cautelare con l'accusa di reati legati al
terrorismo.
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