"Tutti i tentativi di infiammare la
situazione sono tentativi disperati e la responsabilità storica
richiede di contrastarli in conformità con ciò che richiede la
legge". Lo ha detto il presidente tunisino, Kais Saied,
ricevendo al Palazzo di Cartagine il ministro dell'Interno,
Khaled Nouri, come si legge da un comunicato stampa della
presidenza.
"Le elezioni non sono una guerra, ma un incontro rinnovato in
date determinate in conformità con quanto stabilito dalla
Costituzione", ha affermato ancora Saied aggiungendo che "alcuni
ambienti, che si sono gettati nelle braccia di lobby collegate a
loro volta all'estero, stanno conducendo oggi non una campagna
elettorale, ma piuttosto una campagna contro lo Stato tunisino e
contro il popolo sovrano tunisino". Saied si è rallegrato
tuttavia "della consapevolezza dimostrata dal popolo tunisino
più forte di tutte le pagine dei social network di cui si
smascherano l'origine, gli obiettivi e le finalità".
In un video dell'incontro trasmesso sulla tv nazionale,
Saied, che è uno dei tre candidati alle elezioni presidenziali
del 6 ottobre, ha affermato che il popolo tunisino "non
accetterà mai come presidente della Repubblica un traditore o un
collaborazionista", uno che si prepara o sogna di "firmare altri
trattati di protettorato".
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