/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Siria: manifestazione a Damasco per i diritti delle donne

Siria: manifestazione a Damasco per i diritti delle donne

al Jolani alla Bbc: 'Sfiniti dalla guerra, non minacciamo l'Occidente'

DAMASCO, 19 dicembre 2024, 16:41

Redazione ANSA

ANSACheck
Una donna siriana © ANSA/AFP

Una donna siriana © ANSA/AFP

- Manifestazione a Damasco contro uno Stato confessionale e per i diritti delle donne. Centinaia di persone sono scese in piazza, dieci giorni dopo la caduta del regime di Assad per mano di una coalizione guidata da islamisti radicali. "Vogliamo la democrazia, non uno Stato religioso", "Siria, uno Stato libero e laico", hanno scandito i dimostranti, uomini e donne, radunati nella piazza degli Omayyadi. "Non esiste una nazione libera senza donne libere", tra le scritte nei cartelli. 

Donne siriane

 

al Jolani, 'sfiniti dalla guerra, non minacciamo l'Occidente'  - La Siria è "sfinita" dalla guerra" e "non è una minaccia" ai suoi Paesi vicini o all'Occidente: lo ha dichiarato il leader in siriano in pectore, il capo della milizia vincitrice Hts, Abu Mohammad al-Jolani, in un'intervista rilasciata alla Bbc che apre il sito dell'emittente britannica. In essa al-Jolani (vero nome, Ahmed al-Sharaa) torna a chiedere la fine delle sanzioni imposte a Damasco. "Ora, dopo tutto quello che è successo, le sanzioni devono essere tolte, perché erano fatte per colpire il vecchio regime. La vittima e il carnefice non dovrebbero ricevere lo stesso trattamento", ha detto il leader siriano.

Abu Mohammed al-Jolani

 

al-Jolani, ha anche detto che la milizia vincitrice da lui comandata, Hayat Tahrir al-Sham (Hts), dovrebbe essere cancellata dalla lista delle organizzazioni terroristiche da parte di Onu, Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito, che la inserirono quando l'allora al-Nusra era una 'scheggia' di Al Qaida, con la quale ruppe nel 2016. Al-Jolani ha detto che Hts non è mai stata un'organizzazione terroristica: non ha mai colpito civili o aree abitate da civili ed è stata vittima del regime di Bashar al Assad, Ha negato di voler fare come i Talebani, "perché la Siria è molto diversa dall'Afghanistan e ha tradizioni diverse". Il leader ha detto di credere nell'istruzione femminile: nella provincia di Idlib, la roccaforte da dove è partita la 'marcia trionfale' che ha portato in pochi giorni i miliziani a Damasco, "abbiamo avuto università da più di otto anni. Credo che la percentuale delle donne che le frequentano sia di oltre il 60%". Alla domanda su un'eventuale proibizione dell'alcol, al Jolani ha risposto: "Ci sono diverse cose delle quali semplicemente non posso parlare perché si tratta di faccende legali".

Festeggiamenti a Damasco

 

In Siria sarà una commissione di esperti di diritto a scrivere la futura Costituzione: ha poi annunciato al-Jolani alla Bbc. Per tutta l'intervista, il leader, il cui vero nome è Ahmed al-Sharaa, dismessa la tuta militare, era vestito in giacca scura e camicia celeste e ha cercato, con toni calmi e concilianti, di rassicurare quanti non si fidano di lui e dei suoi e di convincere della sincerità della sua annunciata rottura con il passato jihadista e qaedista, scrive Bbc.

 

Guterres, in Siria una 'fiammella di speranza, non si spenga'  - Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antoniop Guterres, ha detto che dopo la caduta del regime degli Assad in Siria si è accesa una "fiammella di speranza", che "non si deve spegnere". "Il Medio Oriente è divorato da molti incendi, ma oggi c'è una fiammella di speranza in Siria, e quella fiammella non si deve spegnere".


   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza