Quattro cortometraggi ambientati
in Sardegna, vini e cucina isolana con particolare interesse per
la lingua sarda sono gli elementi che hanno caratterizzato
l'evento 'Visioni Sarde' tenutosi ieri sera presso l'Istituto
Italiano di Cultura a Stoccolma. "Mi ha colpito il rapporto con
il paesaggio. Per i turisti la Sardegna è una regione costiera
mentre per i Sardi è una regione di campagne e monti" ha
sottolineato il direttore dell'istituto, Francesco Di Lella,
durante l'incontro coi registi.
Tra i corti, due erano d'ambientazione storica ispirati a
fatti realmente accaduti. Ma trovare i luoghi adatti per la
sceneggiatura non è stato semplice: "Spesso abbiamo trovato
edifici in stato d'abbandono oppure altri che sono stati
restaurati ma con troppi elementi moderni" ha dichiarato Chiara
Tesser che ha co-diretto il corto 'La punizione del prete'
insieme al collega cagliaritano Francesco Tomba.
"Abbiamo fatto un grandissimo lavoro sulla lingua. Ho scritto
in italiano e l'abbiamo tradotto in tre diversi dialetti Sardi
per dargli continuità storica; è stato parecchio difficile ma ne
è valsa la pena" ha aggiunto: per noi è stato importante perché
la lingua porta la cultura, il modo di parlare, di muoversi e di
comunicare in senso vasto. Questo è stato importante per la
nostra pellicola perché trasmette un qualcosa di più profondo
sulla cultura del luogo" ha sottolineato Tomba.
Anche nel corto 'Incappucciati, Foschi' una co-produzione
italo-svedese ambientato tra Orotelli e Nuoro, l'attenzione alla
lingua è stata curata fino ai minimi dettagli: "Abbiamo avuto la
fortuna di avere l'attrice Enrica Pintore che viene dal paese
accanto e quindi parlava con un dialetto molto simile. Però
abbiamo dovuto fare dei piccoli accorgimenti perché ci sono
delle differenze tra come parlano ad Ottana rispetto ad
Orotelli" ha spiegato il regista Nicola Camoglio, cresciuto a
Sinnai, con origini di Orotelli ma che vive in Svezia da quando
aveva 18 anni. "Quando andavo a scuola non ci insegnavano il
sardo ed era stigmatizzato, veniva vista come una lingua
inferiore" ha ricordato il regista 33enne, "ora credo che le
cose stiano cambiando e ci sia una voglia d'imparare il sardo
con un ritrovato senso d'orgoglio per la lingua e le sue
varianti" ha concluso Camoglio.
Tutti e quattro i corti sono stati proiettati in lingua
originale, un misto tra sardo e italiano, con sottotitoli in
inglese. "Ho visto che c'è stata una comprensione culturale che
non avrei mai detto potessero essere colti in un posto così
lontano, che però era anche l'intento del nostro film. É stata
una bellissima esperienza" ha proseguito Tomba.
A proiezioni concluse il pubblico ha potuto immergersi nella
cultura sarda con vini e piatti tipici cucinati con ingredienti
importati dalla Sardegna: "Sono onorata di essere qui e
rappresentare la mia terra" ha dichiarato Igina Soru, sarda che
vive in Svezia da 20 anni e che insieme al marito e chef,
Christoffer Rosén hanno preparato pietanze sarde, con
ingredienti tipici dal pecorino alla bottarga.
L'evento è stato organizzato dall'Ambasciata d'Italia insieme
all'Istituto di Cultura e al ComItEs. "Quando mi hanno proposto
l'idea di fare un evento sulla Sardegna ho subito accettato" ha
dichiarato l'ambasciatore d'Italia a Stoccolma, Michele Pala
"ammetto che sono un pò di parte" ha ironizzato Pala che è di
origini sarde "ma è una buona occasione per mettere sotto i
riflettori una regione poco conosciuta al di là del turismo
costiero", ha concluso.
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