L'importanza della dimensione
sociale del design, di uno stretto contatto cioè con il
territorio e con la gente, soprattutto nelle aree periferiche
della grandi città, e della conservazione dell'amiente, è stato
spiegato ed esaltato a Buenos Aires dalla designer e direttrice
creativa Sara Ricciardi nel corso di un incontro dedicato
all'Italian Design Day.
Nella sala delle conferenze dell'Istituto italiano di cultura
diretto da Donatella Cannova, e in presenza dell'ambasciatore
d'Italia Fabrizio Lucentini, Ricciardi, ha conversato su questo
tema con due giovani creativi argentini (Eugenio Gomez Llambi e
Ivan Lopez Prystajko), animatori del Grupo Bondi che si
definisce "una banda di rock che invece di fare canzoni fa
oggetti".
Giovane, grintosa e positiva, Ricciardi ha sottolineato che
"quello che creo è quasi sempre ispirato dall'ambiente, dalla
natura, dall'arte, o dall'abile lavoro di artigiani del
territorio dove nasce l'opera che sto realizzando".
Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto "che ritengo
fondamentale", ha spiegato, "mi sono spesso riproposta di
lavorare con le eccellenze locali per produrre opere durevoli
forgiate nel territorio che riducano la filiera di produzione".
Un tema su cui Ricciardi riflette permanentemente è "la
relazione fra l'effimero e il permanente". Spesso, ha indicato,
"quando mi chiedono di realizzare una istallazione per un evento
preciso, realizzo opere che hanno un costo, talvolta rilevante,
e che poi sono destinate a durare soltanto pochi giorni".
Sarebbe fondamentale quindi, ha sottolineato, "dare ad esse
un futuro di permanenza, ad esempio una funzione di arredo
dell'ambiente pubblico che possa essere fruito dalla gente,
dagli abitanti di un quartiere o dai passanti. Ecco - ha
concluso - questa è per me l'essenza della dimensione sociale
del design: una questione di azione, di sentirsi in prima linea,
di agire, portare l'educazione nel contrasto urbano".
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