(di Franco Quintano)
In Montenegro è molto grande la
voglia di Italia, che si esprime sia nello studio della nostra
lingua che nell'interesse per lo stile di vita del nostro Paese,
la sua cultura e creatività. A sostenerlo è l'ambasciatore
d'Italia a Podgorica Luca Zelioli che, in un'intervista
all'ANSA, si sofferma sui rapporti bilaterali e sulle
prospettive di ulteriore rafforzamento.
"È una voglia enorme. Basti pensare che l'italiano è la
seconda lingua straniera più parlata (dopo l'inglese della
globalizzazione) e che sono cresciuti negli ultimi 4 anni i
ragazzi e le ragazze (oggi circa 16.000) che la studiano nel
sistema scolastico pubblico", racconta l'ambasciatore. Un numero
considerevole tenendo conto che la popolazione complessiva del
Montenegro è di poco più di 600 mila abitanti. "Del resto -
aggiunge - stanno avendo grande successo anche i corsi
radiofonici di lingua che l'ambasciata ha organizzato, proprio
per cercare di venire incontro ad una domanda così ampia da
rendere insufficiente l'offerta di corsi tradizionali; che pure,
grazie all'azione coordinata con enti come il Centro italiano di
cultura di Podgorica e la Comunità degli Italiani del
Montenegro, sono numerosi". "Dalla cucina alla moda, dalla
scienza all'arte è del resto veramente difficile specificare
settori di maggior interesse rispetto ad altri nei riguardi del
nostro Paese".
L'ambasciatore ha definito "eccellenti" i rapporti fra Italia
e Montenegro sotto tutti i profili. "La pandemia ha solo
rallentato il ritmo delle relazioni che hanno proseguito una
tendenza positiva: il livello della collaborazione si è
addirittura approfondito in vari ambiti. Nell'attuale fase di
miglioramento epidemiologico, le attività stanno anzi
accelerando; se la tendenza si manterrà è probabile che nei
prossimi mesi le vedremo fortemente intensificarsi", osserva
Zelioli, che si dice fiducioso su una ripresa a pieno ritmo
della collaborazione dopo il periodo dell'emergenza sanitaria.
"La pandemia nei suoi momenti più acuti aveva portato alla quasi
totale sospensione dei collegamenti, soprattutto aerei, tra i
due Paesi. I voli diretti tra le due capitali sono da poco
ripartiti e mi auguro che in futuro possano riaprire rotte
operate anche da compagnie italiane", auspica l'ambasciatore,
secondo il quale "con il ripristino dei collegamenti torneranno
ad essere più facili gli investimenti. Che comunque non si sono
mai fermati: nel 2021 l'Italia è risultata al secondo posto per
investimenti diretti esteri in Montenegro". Ancora in positivo,
l'interscambio commerciale 2021 ha superato i livelli raggiunti
nel 2019. E tra i comparti potenzialmente favorevoli per i
nostri investitori, Zelioli indica "il settore energetico, dove
si sono aperte nuove opportunità grazie al cavo elettrico
sottomarino costruito da Terna; i settori infrastrutturale e
turistico; quello agroalimentare".
Con il miglioramento delle condizioni epidemiologiche,
l'obiettivo è inoltre quello di tornare ad eventi in presenza
che vedano l'Italia protagonista. "Al momento - afferma Zelioli
- abbiamo approntato un primo programma di attività culturali
che si incentreranno soprattutto sui tradizionali appuntamenti
della Settimana della lingua italiana e della Settimana della
cucina italiana nel mondo. Abbiamo diverse attività da
rispolverare dopo due anni di eventi a distanza. Certamente
continueremo a sostenere il Festival del fumetto di Herceg Novi,
importante appuntamento internazionale di settore. Punteremo
anche su musica e cinema, in collaborazione con l'Istituto
Italiano di Cultura (che opera da Belgrado). Intendiamo
rilanciare la cooperazione scientifica - stiamo mettendo a punto
importanti progetti di collaborazione in vari ambiti, grazie
all'Accordo bilaterale vigente - e le missioni archeologiche
italiane in Montenegro".
Nell'intervista l'ambasciatore ribadisce quindi il sostegno
dell'Italia al percorso di integrazione europea del Montenegro e
dell'intera regione balcanica. "Il processo - osserva - ha
incontrato rallentamenti per diversi motivi. La regione dei
Balcani Occidentali è però chiaramente parte dell'Europa e la
prospettiva di ingresso nell'Ue è la chiave per dare stabilità,
sicurezza e prosperità sostenibili agli Stati dell'area". "Per
quanto riguarda il Montenegro, il Paese ha in questo momento un
ruolo importante. È il candidato più avanzato nel processo di
adesione, dunque un esempio al quale l'intera regione può fare
riferimento. Il sostegno di Paesi amici come l'Italia non manca
e non mancherà; Podgorica - che da poco ha visto la nascita di
un nuovo Esecutivo - dovrà ora concentrarsi sulla priorità di
una ripresa, decisa ed efficace nei risultati, del cammino delle
riforme, in particolare nel cruciale settore dello stato di
diritto. È la via maestra per raggiungere il più rapidamente
possibile l'obiettivo dell'ingresso nell'Ue".
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