L'ambasciata d'Italia in
Argentina ha ospitato ieri sera, nella residenza
dell'ambasciatore Fabrizio Lucentini, l'evento 'Moda Gran Chaco
Buenos Aires', una sfilata di abiti di Daniela Gristina e
Marcelo Senra, e di accessori realizzati dalla Cooperativa Donne
indigene del Gran Chaco (regione interna dell'America
meridionale divisa fra Argentina, Bolivia, Paraguay e Brasile),
con il patrocinio della Fondazione Gran Chaco e il sostegno
della Ue e dell'Organizzazione internazionale
italo-latinoamericana (Iila)
L'iniziativa che ha avuto il supporto del Museo Verde,
ricordano gli organizzatori, ha fatto seguito all'appuntamento
del 9 giugno, durante il quale sono state presentate presso la
sede dell'Iila creazioni di Alta Moda, realizzate da stilisti
italiani, argentini e paraguaiani utilizzando il 'caraguata',
tessuto tipico della tradizione artigianale indigena del Gran
Chaco.
Inoltre il 6 ottobre in Paraguay, in collaborazione con il
locale Centro culturale 'El Cabildo', la ong COOPI e la
Fondazione Gran Chaco, con il contributo del Progetto
'Cimentando Suenos' promosso dalla stessa Iila, il Museo Verde
organizzerà presso la Casa del Teatro, l'evento 'Moda Gran Chaco
Asuncion'.
Si tratterà di "una riedizione dell' evento tenutosi a Roma
quattro mesi fa, con abiti dell'italiana Daniela Gristina,
dell'argentino Marcelo Senra , dei paraguaiani Andres Baez e
Willian Ramírez e con accessori proposti da Matriarca e dalla
Fondazione Princesa Diana".
La circuitazione di 'Moda Gran Chaco', sottolinea il
comunicato, "in tre sedi (Roma, Buenos Aires e Asuncion)
risponde ad una precisa strategia perseguita dal Museo Verde con
il supporto dell' Iila".
Il progetto "supera gli obiettivi di un evento di moda o
design perché mira a fornire un concreto contributo alla
conservazione e valorizzazione delle risorse ambientali e
culturali del Gran Chaco".
Il Patto per il Gran Chaco, presentato alla Conferenza
Internazionale sulle Mutazioni Climatiche del 2021 preconizza
"un modello di sviluppo alternativo che consenta una crescita
basata sulle risorse esistenti (legni tropicali, artigianato,
erbe con qualità mediche o nutrizionali ed ecoturismo), senza
deforestazione né dispersione del patrimonio culturale
indigeno".
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