Si è tenuto ad Hanoi, nell'ambito
delle iniziative per la Settimana della cucina italiana nel
mondo 2022, un convegno dal titolo "Coffee Culture: il Vietnam
incontra l'Italia".
Organizzato dall'Ambasciata d'Italia in Vietnam, il convegno
ha visto la partecipazione di produttori di caffè italiani e
vietnamiti, oltre che di scienziati coinvolti in progetti
bilaterali Italia - Vietnam per lo sviluppo e il miglioramento
delle tecniche di coltivazione del caffè.
"L'Italia importa caffè dal Vietnam per un valore di circa
250 milioni di euro all'anno, con un fatturato complessivo
import export di 4,5 miliardi" ha detto l'Ambasciatore Antonio
Alessandro all'apertura dei lavori.
Tra i relatori Michael Iavarone, direttore generale di
Segafredo Boncafè Vietnam, presente nel sud del paese con un
impianto di torrefazione dalla capacità produttiva di tremila
tonnellate di caffè; Luong Binh Hai, direttore marketing di
Trung Nguyen Legend, il principale produttore di caffè
vietnamita; Nguyen Thi Le Thuy, responsabile marketing del Museo
del caffè di Dak Lak, uno spazio espositivo di nuova concezione
che coinvolge il visitatore con un'esperienza sensoriale a 360
gradi; Julie Dang, della Barista School di Ho Chi Minh City, la
principale scuola di formazione per baristi in Vietnam.
Per quanto riguarda la parte scientifica, sono intervenuti
Vittorio Venturi, coordinatore scientifico del Centro
internazionale di ingegneria genetica e biotecnologia - Icgeb,
la professoressa Ha Ngyen Thu dell'Istituto di ricerca sul suolo
e sui fertilizzanti di Hanoi, e la professoressa T. Hang Dinh
dell'Istituto di microbiologia e biotecnologia dell'Università
nazionale del Vietnam, che hanno illustrato il progetto
bilaterale Italia-Vietnam partito circa un anno e mezzo fa,
sullo sviluppo dei biofertilizzanti batterici per il caffè
robusta, la qualità maggiormente coltivata nel paese.
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