Una realtà fisica 'virtualmente
potenziata' e uno spazio virtuale 'fisicamente persistente'
fanno del Metaverso un fenomeno complesso, destinato a pesare
sullo sviluppo dell'umanità, che richiede una profonda
riflessione. L'ambasciata d'Italia a Seul, con i gruppi Nuove
Industrie Innovative e di Amicizia parlamentare Corea-Italia del
parlamento di Seul, ha promosso un esame interdisciplinare sul
fenomeno destinato a segnare sempre più la vita quotidiana "alla
ricerca di un giusto equilibrio", secondo Kim Jin-pyo, speaker
dell'Assemblea nazionale, che ha aperto i lavori di 'Ethics in
Metaverse. An Italian-Korean Symposium'.
"Come ogni scoperta, così la nascita e lo sviluppo del
Metaverso ha portato con sè luci e ombre. La convergenza tra
realtà fisica e virtuale ci impone di interrogarci su quelli che
sono i risvolti etici di ogni comportamento umano, soprattutto
poichè queste tecnologie sono sempre più accessibili ai
giovani", ha spiegato Kim, citando il boom di queste tecnologie
nell'isolamento della pandemia del Covid-19. Mentre il
presidente del gruppo di Amicizia Italia-Corea Hong Young-pyo ha
citato Antonio Gramsci: "La crisi consiste appunto nel fatto che
il vecchio muore e il nuovo non può nascere: siamo qui proprio
per evitare che questo accada, per discutere del 'nuovo' e
prepararci a poterlo maneggiare", ha detto Hong durante i lavori
trasmessi in streaming.
Di sicuro è un fattore positivo che Paesi con "forte
vicinanza in diversi ambiti, complementari nel promuovere gli
ideali di pace, diritti umani, libertà, democrazia, stato di
diritto e la lotta alla discriminazione" approfondiscano un tema
così delicato, ha osservato l'ambasciatore italiano Federico
Failla, perché "ciò rende più semplice la ricerca di principi
comuni e condivisi di etica e regolamentazione del mondo che
verrà, che potrà essere quello del Metaverso". La cui questione
principale "è un problema di piattaforma. Sarà la piattaforma a
decidere quali informazioni passeranno e quali no. E se tale è
il suo ruolo, è lecito chiedersi quanto tali piattaforme
riusciranno a modificare i nostri comportamenti e, di riflesso,
a influenza la nostra libertà", ha rimarcato Paolo Benanti,
professore di Teologia morale all'Università Pontificia
Gregoriana.
Il Metaverso "è come un enorme elefante di cui vediamo solo
un piccola parte, quella che ci si pone di fronte", ha notato
Woo Woon-tak, professore di Cultura della tecnologia al Kaist
(Istituto avanzato di scienza e tecnologia della Corea). Quindi,
sono naturali i "punti di vista e le opinioni diverse rispetto
alla sua effettiva grandezza e all'approccio da adottare. Ma il
suo più grande potenziale lo si vedrà in particolare nei settori
dell'educazione, giochi, salute ed economia". Un universo
digitale che potrà generare, secondo Woo, "fino a 3.600 trilioni
di dollari di Pil aggiuntivo all'anno per l'economia mondiale
entro il 2035".
Il Metaverso farà "il salto di qualità non appena
l'interazione con la macchina diventerà sufficientemente
soddisfacente e l'esperienza realistica", ha da parte sua
argomentato Tiziana Catarci, professoressa di Ingegneria
informatica alla Sapienza. "Già un primo passo importante lo si
è avuto con lo sviluppo di sistemi di interazione quali chat gpt
che parlano la nostra lingua e non ci obbligano ad imparare la
lingua del sistema". Una volta che altri problemi quali
interoperabilità tra piattaforme e modello di business del
Metaverso saranno risolti "si porrà un grande problema di tutela
dei dati personali: si parlerà di privacy mentale, il nostro
modo di interagire col mondo digitale e di rispondere a stimoli
come avatar sarà studiato e dovrà essere quindi protetto".
Ecco allora la necessità di "procedere con cautela e
interrogarsi su quale possa essere la regolamentazione più
adeguata", ha notato Kim Myeong-ju, professore di Sicurezza
delle Informazioni presso la Seoul Women's University. "Le
misure legali che a questo punto intervengono dovrebbero sempre
idealmente entrare in gioco dopo che sono state fatte
sufficienti considerazioni etiche e dovrebbero essere limitate
all'ambito necessario". In altri termini, "in una vita
civilizzata, il diritto galleggia in un mare di etica" e in
questo percorso "non partiamo però da zero perché l'etica del
Metaverso non deve essere affrontata come argomento nuovo e
indipendente, ma come un'estensione dell'etica digitale
esistente".
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