L'ambasciata d'Italia a Londra e
l'Istituto italiano di Cultura hanno celebrato il bicentenario
della morte di George Byron, uno dei massimi poeti britannici di
tutti i tempi, in una serata svoltasi nella sede diplomatica con
ospiti internazionali, fra cui studiosi, attori, intellettuali e
anche il celebre chitarrista Jimmy Page, fondatore dei Led
Zeppelin, all'insegna delle forti connessioni storiche fra il
rappresentante del secondo Romanticismo e l'Italia.
"Lord Byron ha avuto un ruolo determinante nel creare un
legame tra il mondo letterario italiano e quello britannico e
nell'influenzare la percezione britannica dell'Italia - ha detto
l'ambasciatore Inigo Lambertini - si è integrato nella società
italiana e ha imparato la lingua fluentemente, oltre a tradurre
Dante e aderire ai movimenti politici". Inoltre Lambertini ha
ringraziato Sir Ivor Roberts, presidente della Keats-Shelley
Memorial Association, e la Keats-Shelley House di Roma per aver
collaborato all'organizzazione dell'evento e permesso di esporre
un busto del poeta morto nel 1824 realizzato da Lorenzo
Bartolini. Mentre il direttore dell'Istituto italiano di Cultura
di Londra, Francesco Bongarrà, nel suo intervento ha parlato di
un altro importante prestito fatto in occasione della serata,
quello della prima edizione del 'Childe Harold's Pilgrimage' (Il
pellegrinaggio del giovane Aroldo), opera autobiografica del
poeta, messa a disposizione dal Travelers Club. "Byron è stato
il più italiano degli autori inglesi, per formazione, per
cultura ma soprattutto per amore verso il nostro Paese", ha
sottolineato Bongarrà. Parlando a margine dell'evento, Page ha
ricordato di aver studiato il poeta prima a scuola ma di aver
capito la sua potenza letteraria solo una volta diventato
adulto.
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