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Ambasciatore Di Ruzza al 20/mo anniversario del Ponte di Mostar

Ambasciatore Di Ruzza al 20/mo anniversario del Ponte di Mostar

Italia tra gli ospiti d'onore, fu primo Paese donatore

SARAJEVO, 24 luglio 2024, 18:03

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Ambasciatore Marco Di Ruzza ha preso parte il 22 e il 23 luglio alle commemorazioni organizzate dalle Autorità bosniaco-erzegovesi in partenariato con UNESCO per celebrare il ventesimo anniversario della riapertura del Ponte Vecchio (Stari Most) di Mostar, avvenuta il 23 luglio 2004. L'Italia è stata invitata alla manifestazione tra gli ospiti d'onore, essendosi a suo tempo distinta quale primo Paese donatore nello sforzo di solidarietà internazionale che rese possibile la riedificazione del Ponte ed il suo successivo inserimento nel patrimonio UNESCO. Un impegno, quello italiano, cruciale per il raggiungimento dell'obiettivo e a forte valenza simbolica, come testimoniato dalla partecipazione dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi - nella circostanza accompagnato dal Ministro della Difesa Antonio Martino - alla cerimonia che diede inizio ai lavori di ricostruzione, il 27 giugno 2002.
    Costruito nel 1557, gioiello dell'architettura ottomana medievale, il Ponte Vecchio ha rappresentato da sempre il più iconico e suggestivo simbolo di Mostar, espressione della convivenza tra l'Occidente cristiano e l'Oriente islamico. La sua distruzione offrì una delle immagini più drammatiche e laceranti della guerra che sconvolse la Bosnia Erzegovina nell'ambito della disgregazione della ex-Jugoslavia. La struttura venne infatti cannoneggiata il 9 novembre 1993 nell'ambito del "conflitto dentro il conflitto" che vide contrapposte a Mostar le forze croato-bosniache e quelle bosgnacco-musulmane.
    Le celebrazioni si sono articolate su due giorni in un ampio pacchetto di manifestazioni, che hanno visto la partecipazione delle massime Autorità statali, con il Presidente di turno Denis Bećirović, la Presidente del Consiglio Bojana Kristo e il Ministro degli Affari Esteri Elmedin Konaković; delle Autorità locali, a cominciare dal Sindaco di Mostar Mario Kordić e dal Presidente del Consiglio comunale Salem Marić; della comunità internazionale, ivi inclusi l'ex-Presidente della Slovenia Borut Pahor, il Ministro degli Esteri croato Gordan Grlić Radman, il Vice Ministro degli Esteri turco Burhanettin Duran, il Vice Direttore Generale di UNESCO Qu Xing e la Vice Presidente della Banca Mondiale per l'Europa e l'Asia centrale, l'italiana Antonella Bassani; e infine di diverse ONG, tra le quali il "Centro per la Pace e la cooperazione multietnica" di Mostar, diretto dall'ex-Sindaco di Mostar Safet Orucević.
    Nella serata del 23 luglio, in un palco allestito ai piedi del Ponte e con le immagini della ricostruzione a fare da sfondo, il Sindaco Kordic e il Presidente del Consiglio comunale Marić - rispettivamente croato-bosniaco e bosgnacco-musulmano - hanno consegnato un riconoscimento ai rappresentanti degli attori internazionali che maggiormente hanno contributo alla ricostruzione del Ponte Vecchio, incluso ovviamente il nostro Paese.
    "Il determinante apporto italiano alla ricostruzione dello Stari Most - ha dichiarato l'Ambasciatore Di Ruzza - è la nitida testimonianza della nostra azione a sostegno della pacificazione interetnica e della stabilità della Bosnia Erzegovina. Il Ponte ricostruito rappresenta senz'altro uno dei più significativi emblemi di un processo di riconciliazione che, pur tortuoso e incompleto, ha comunque consentito al Paese balcanico - anche con il sostegno italiano - di ottenere lo status di candidato all'adesione europea e di rendere concrete le prospettive di avvio dei relativi negoziati".
   

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