La delegazione messicana
dell'Accademia Italiana della Cucina ha celebrato giovedì 17
ottobre il suo tradizionale pranzo ecumenico al ristorante
'Quattro' di Città del Messico. Alla presenza di 33 commensali,
l'associazione — guidata da Dino Pagliai, recentemente nominato
delegato — ha colto l'occasione, seguendo le linee stabilite
dalla sede centrale di Milano, di "sviluppare, attraverso la
convivialità, i valori della cucina italiana, con la
valorizzazione degli elementi identitari del cibo dall'anno". Il
menù concordato era basato - secondo le indicazioni - sul tema
"I fagioli, i ceci e gli altri legumi (piselli, fagiolini, fave,
lenticchie) nella cucina della tradizione regionale".
L'argomento, scelto dal Centro Studi Franco Marenghi e
approvato dal Consiglio di presidenza, è volto a valorizzare la
cucina dei prodotti dall'elevato valore nutritivo e dalla
capacità di "saziare", che hanno costituito un pilastro
dell'alimentazione delle società agricole, e non solo.
"La cena ecumenica dell'Accademia si celebra il terzo giovedì
di ottobre in tutto il mondo — ha spiegato all'ANSA Marilena
Moneta, ex delegata in Messico — ma noi, per diverse ragioni, ci
incontriamo sempre all'ora di pranzo. In tutto il mondo si
preparano menù in base agli stessi ingredienti".
"Inoltre — ha aggiunto — se troviamo ristoranti disponibili,
almeno sei volte all'anno organizziamo un pranzo con i 12
accademici iscritti — l'ambasciatore d'Italia in Messico è un
accademico onorario — e gli amici, con lo scopo di valutare i
diversi locali specializzati in gastronomia italiana della zona
metropolitana di Città del Messico. Le nostre opinioni vengono
inviate alla sede centrale di Milano che le pubblica sulla
rivista 'Civiltà della Tavola' e, attraverso un'app, vengono
rese disponibili online".
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