L'artista italiano Stefano Cagol è
stato invitato a partecipare all'Arktisk Festival, che si tiene
il 2 e 3 novembre a Copenaghen, dedicato alla cultura artica e
alle attuali questioni geopolitiche e climatiche, nell'ambito
del quale Cagol espone alcuni video realizzati lo scorso marzo a
Ilulissat in Groenlandia. Per l'occasione l'Istituto italiano
di cultura di Copenaghen ospiterà dall'1 al 17 novembre la
mostra personale "We Are The Flood" (noi siamo il diluvio) di
Stefano Cagol, nella quale viene esposto per la prima volta il
nuovo corpus di opere video create nel corso dell'ultimo anno ai
quattro angoli del pianeta. All'inaugurazione della mostra sarà
presente Inuuteq Storch, che quest'anno come primo artista
groenlandese rappresenta la Danimarca alla Biennale di Venezia.
L'immagine simbolo della mostra di Cagol, l'artista con un
fumogeno nella mano destra e un telecomando per drone nella
sinistra vuole descrivere un''umanità che gioca tra equilibrio e
un impatto devastante. L'esposizione si dipana attraverso una
decina di opere, soprattutto video presentati in installazioni,
proiezioni e su schermi, ma anche una scultura e due lavori
fotografici. "Le trasformazioni inarrestabili - spiega l'artista
- ci spingono a spostare lo sguardo e il cuore sul mondo intero,
al pianeta che ci ospita. Mi sono spinto fino all'Artico per
dialogare con gli iceberg, ghiacci millenari, isole imponenti
come montagne, ma estremamente fragili ed effimere, uno dei
luoghi del pianeta sotto il più grande stress per il nostro
incontenibile impatto".
Gli spunti di riflessione innescati dalle opere esposte sono
molteplici, sollevati anche dai diversi contesti antropici
toccati, caratterizzati da culture del passato, minori o in via
di estinzione, minacciate dalla nostra voracità, a partire da
quella antica egiziana, delle tribù malesi, delle kirghise,
nomadi come fu l'essere umano delle origini, e del popolo Inuit.
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