L'ambasciatore d'Italia in Mali,
Stefano A. Dejak, ha partecipato, assieme al segretario generale
del ministero dell'Imprenditoria, del Lavoro e della Formazione
Professionale del Mali, Drissa Guindo, al rappresentante Oim in
Mali, Boubacar Seybou, ed ai governatori delle regioni di Segou
e Kayes, ad una cerimonia che ha riassunto gli esiti del
progetto "Seydama - Rafforzamento dell'autonomia economica dei
giovani in due regioni di elevata migrazione irregolare (Segou e
Kayes)".
Finanziato tramite l'Agenzia Italiana di Cooperazione allo
Sviluppo con due milioni di euro, il progetto ha fornito negli
ultimi due anni a circa cinquemila giovani nelle due regioni
maliane e a circa ventimila indirettamente (tramite social
media) la formazione professionale necessaria a procurare
alternative concrete all'emigrazione irregolare.
Il progetto Seydama, indirizzato ai più giovani, si è
concentrato soprattutto sui settori dell'agricoltura
sostenibile, agro-alimentare ed energie rinnovabili per
assicurare la formazione professionale necessaria
all'attivazione di nuove attività occupazionali ed
imprenditoriali.
Per assicurare la sostenibilità di tale formazione, il
progetto ha incluso dei periodi d'inserimento in imprese già
esistenti, nonché specifiche sessioni tecnico-professionali
imperniate sui Centri di orientamento professionale locali.
Particolare attenzione è stata rivolta alla componente femminile
che ha usufruito delle attività del progetto, costituendo il 50%
del personale formato ed avviato ad attività lavorative ed
imprenditoriali.
Contemporaneamente, il progetto ha promosso la diffusione sui
media di campagne di informazione sui considerevoli rischi
dell'emigrazione irregolare verso l'Europa. A Kayes, il progetto
Seydama ha consentito ad un Centro di Informazione, già
finanziato dall'Unione Europea nel 2021, di esser reso operativo
ai fini d'una informazione dettagliata e continuativa sui rischi
migratori e le alternative d'impiego sul mercato locale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA