"Quello tra l'Italia e il Portogallo
è un bell'interscambio. Il Portogallo esporta autoveicoli in
Italia e noi esportiamo macchinari, ma anche materiali da
costruzione, sono presenti aziende italiane del tessile, della
moda e praticamente tutti i settori, ovviamente anche
l'alimentare che è una delle cose che più esportiamo, anche se
manteniamo l'antica tradizione dell'impero romano di importare
conserve di pesce dal Portogallo". E' quanto ha spiegato
l'ambasciatore d'Italia in Portogallo, Claudio Miscia, a margina
dell'annuale riunione degli ambasciatori alla Farnesina.
"Il ruolo dell'ambasciatore e dell'ambasciata - ha aggiunto -
è un ruolo di promozione della cultura, del nostro modo di
vivere ma soprattutto delle nostre aziende, della nostra
industria e del commercio". "In Portogallo, un paese che ci
apprezza molto, che ci conosce bene, forse più di quanto noi
non conosciamo il Portogallo - ha proseguito l'ambasciatore -
le aziende italiane hanno spazio. Inoltre, i locali
dell'ambasciata che risiede in un palazzo storico molto bello,
sono a disposizione delle nostre aziende che qui hanno trovato
la casa dell'Italia e un modo elegante e bello di promuovere i
propri prodotti".
"Nel Paese poi - ha aggiunto - c'è una importante comunità
italiana, di più di 40.000 persone. È stato un po' calcato
l'accento nel passato sul fatto che fosse composta da
pensionati, che hanno avuto una tassazione agevolata che ora non
esiste più, mentre in realtà questi sono un piccolo gruppo
mentre invece ci sono tanti giovani che fanno l'Erasmus, che
frequentano l'università, che fanno i ricercatori, che lavorano.
Dal Portogallo ci sono persone che vengono in Italia a reclutare
giovani per lavorare in questo paese dalla densità abitativa più
o meno la metà di quella italiana. Un paese che sente il bisogno
di occupare meglio il territorio e agevola l'immigrazione sia
dai paesi europei sia dai paesi della comunità di lingua
portoghese".
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