"L' Alleanza atlantica si è
dimostrata essere una cornice di sicurezza collettiva di cui, in
una fase in cui il mondo è in policrisi permanente, abbiamo
bisogno. E' anche una cornice multilaterale che funziona in un
momento in cui altre organizzazioni come Osce e Onu sono
divise": lo ha detto il rappresentante permanente dell'Italia
alla Nato, ambasciatore Marco Peronaci, parlando con l'ANSA ai
margini della conferenza degli ambasciatori in corso alla
Farnesina.
"Avendo un'armonia di valori e di alleanze riesce ad avere
una posizione unitaria, in questo caso di contrasto e di
pressione sulla Russia per la guerra in Ucraina", ha osservato,
sottolineando che la Nato sta ora entrando in una fase di
cambiamento, in cui si occupa del vicinato, come il Mediterraneo
e l'Africa, "grazie anche all'azione dell'Italia". "Ma
naturalmente è anche sensibile alla richiesta americana di
maggiore attenzione sull'Indo-Pacifico".
Con il nuovo segretario Rutte, "l'Alleanza ora parla anche
più europeo ed è in grado di interagire sempre meglio con
l'Unione europea che senz'altro si dedicherà alla difesa in
maniera più penetrante".
"L'Italia - ha concluso - è in linea per la realizzazione
dell'obiettivo del 2% di spese per la difesa entro il 2028,
confermato da diversi governi, e ha visto crescere le sue spese
nel settore. Farà la sua parte. Ma l'Italia spinge anche per la
razionalizzazione, perché spendere in maniera frammentata a 27
vuol dire spendere di più con minori capacità. Dobbiamo lavorare
per il mercato europea della difesa, usando le stesse risorse
per avere maggiori capacità. L'Italia è poi presente nelle
operazioni Nato, la polizia dei cieli nei Baltici, fino al
battaglione a guida italiana in Bulgaria. O in Kosovo, dove un
generale italiano guida la maggiore operazione della Nato".
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