Italia e Francia in questo nuovo
ciclo della legislatura Ue "possono e devono collaborare su
tutta una serie di settori, dall'allargamento allo sviluppo di
una vera industria della difesa, dalla governance dell'eurozona
ad una nuova politica industriale e alla competitività. Settori
in cui ci sono tanti punti di convergenza, anche perché le due
economie sono profondamente integrate e complementari". Lo ha
detto all'ANSA l'ambasciatrice a Parigi Emanuela D'Alessandro a
margine della Conferenza degli Ambasciatori.
L'ambasciatrice ha ricordato che "per noi la Francia è il
primo investitore al mondo, con una presenza capillare di 2.400
aziende che danno lavoro a 350.000 persone in Italia". Allo
stesso tempo, "l'Italia è un Paese che ha investito moltissimo
in Francia con circa 2.000 aziende presenti". Ci sono settori
"interconnessi e c'è un interscambio commerciale elevatissimo",
ha aggiunto.
La Francia inoltre ha accolto con favore i due rapporti di
Mario Draghi ed Enrico Letta su competitività e rafforzamento
del mercato interno chiesti dalla Commissione Ue. Parigi li
considera "un contributo importantissimo dell'Italia, elaborati
da due ex presidenti del Consiglio, e molte delle posizioni
espresse nei due rapporti non solo vengono condivise, anche dal
presidente Macron, ma si cercherà di metterle in pratica. Quindi
- ha rilevato l'ambasciatrice D'Alessandro - anche da quel punto
di vista ci possono essere importanti convergenze".
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