"Sono particolarmente soddisfatto
dell'applicazione dell'accordo del 2020, che ha permesso, dopo
molti anni, cioè dal 1969, di introdurre l'italiano nelle scuole
libiche. Abbiamo cominciato con una ventina di licei: a Tripoli,
Bengasi, Homs, Misurata, e ho anche potuto visitare una di
queste scuole in cui le studentesse libiche hanno cominciato a
imparare l'italiano". Lo ha detto Gianluca Alberini,
ambasciatore italiano a Tripoli, a margine della XVII
Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d'Italia nel
mondo che si svolge alla Farnesina.
Soffermandosi sulla situazione in Libia, l'ambasciatore ha
osservato che "quella libica è una crisi che va avanti da troppi
anni. Per noi - ha aggiunto - la Libia è una priorità
strategica e il governo si sta impegnando molto per la sua
stabilità: la Presidente del Consiglio ha compiuto ben quattro
missioni a Tripoli, ma anche a Bengasi, perché - ha spiegato -
noi parliamo con tutti". Quanto alla questione
dell'immigrazione, "abbiamo bisogno della cooperazione libica
per combattere il fenomeno dei trafficanti di uomini"; i
risultati finora conseguiti "sono buoni", ha rilevato
l'ambasciatore, "e stiamo lavorando insieme anche all'Unione
europea per aiutare le autorità libiche a rafforzare le proprie
strutture, anche per prestare assistenza ai migranti. Qualche
risultato - ha concluso - l'abbiamo ottenuto".
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