Puntando sulla sua carica
"innovativa, alternativa e riflessiva" declinata in varie
sfaccettature - dall'intelligenza artificiale ai nuovi materiali
passando per la pacifica collaborazione ma anche gli affari - è
stato celebrato al Cairo il design italiano.
Su iniziativa dell'Agenzia per la promozione all'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice), in un
magazzino riadattato del centro della capitale egiziana la
settimana scorsa è stato organizzato l'"Italian Design Day"
dedicato "a onorare l'eleganza senza tempo, lo spirito
innovativo e l'importanza culturale del design italiano", come è
stato sottolineato in una presentazione.
Ha portato un saluto l'Ambasciatore d'Italia al Cairo,
Michele Quaroni, il quale ha sottolineato l'importanza della
serata come opportunità di "promuovere il design italiano" in un
Paese, quale l'Egitto, in cui vi sono grandi attenzione e
apprezzamento verso lo stile e l'arte italiani. "Il design", ha
continuato l'Ambasciatore, "rappresenta una delle più nitide
espressioni della nostra storia e della nostra cultura, dove la
fiorente tradizione artigianale si interseca alla forte
propensione all'innovazione". Per tale motivo il Governo
Italiano, tramite la rete di Ambasciate e Consolati, intende
"veicolare all'estero l'immagine di un Paese dinamico, creativo
e innovativo, forte di una grande tradizione e capace, al tempo
stesso, di proiettarsi verso il futuro", ha detto ancora
Quaroni.
Dal canto suo il direttore dell'Ice del Cairo, Vincenzo Calì,
ha sottolineato di credere che "il design italiano sia più di un
semplice tributo a un'eredità straordinaria. È un catalizzatore
di collaborazione, un'opportunità di scambio di idee, di
rafforzamento delle partnership e di incremento delle
opportunità commerciali, imprenditoriali e di investimento
bilaterale".
La serata del 12 dicembre si è articolata anche nella
proiezione di documentari (uno sul "Gruppo 9999", il collettivo
italiano di architetti e designer radicali degli anni Sessanta e
Settanta) e seminari.
Maria Luce Lupetti, ricercatrice presso il Dipartimento di
Architettura e Design del Politecnico di Torino e keynote
speaker all'evento, ha evidenziato come, da un lato, anche oggi
viviamo in un'epoca di cambiamenti radicali, mentre dall'altro
siamo ancora una volta soggetti a visioni normative e
deterministiche dell'innovazione tecnologica. In questo quadro,
a suo avviso il design rappresenta una forza che può sia
rafforzare queste visioni che sfidarle, a favore di modi di
pensare più radicali sull'IA.
Nel suo intervento, Daniela Amandolese, Designer, Ricercatrice
e Docente alla German University in Cairo, ha evidenziato il
potenziale dei materiali "bio-based" e viventi nel design e, fra
l'altro, ha segnalato "Growing Futures", progetto sviluppato con
il Basque Biodesign Center, nell'ambito di "Musae" (Horizon
Europe).
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