Il presidente USA Barack Obama ha detto durante un'intervista rilasciata alla radio NPR News che fra "13, 14 o 15 anni", ovvero al termine dell'arco di tempo coperto dall'accordo preliminare sul nucleare siglato a Losanna, l'Iran potrebbe "ridurre" il suo 'breakout time' - il lasso di tempo necessario ad arricchire una quantità sufficiente di uranio per armare una testata nucleare - "praticamente a zero".
La rivelazione è giunta mentre il presidente USA stava spiegando i vantaggi dell'intesa. "Le opzioni in futuro a disposizione del presidente se l'Iran tentasse di ottenere la bomba nucleare non sarebbero minori", ha sottolineato Obama.
In pratica, dice Obama, bombardare l'Iran è sempre possibile, fra 15 anni come adesso. Il punto semmai è trovare un accordo che dia spazio alla componente moderata iraniana e che, attraverso la crescita economica, mostri alla popolazione i vantaggi di un paese inserito nella comunità internazionale.
Certo, ammette Obama, oltre 10 anni di programma nucleare civile darebbe all'Iran centrifughe sufficientemente "avanzate" per ridurre a zero il 'breakout time' a partire dal "13esimo anno". Poco, ma non troppo diverso dai "2-3 mesi" attuali.
"Essenzialmente - sottolinea Obama - ci stiamo garantendo un'assicurazione che per 13-15 anni il breakout sia di almeno 1 anno". Se l'Iran, dunque, decidesse improvvisamente di stracciare l'accordo e perseguire l'arma nucleare gli USA avrebbero "un anno di tempo per reagire e ce l'avrebbero per più di un decennio".
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