Brutte notizie per Donald Trump sul fronte dell'indagine di impeachment. Gli ultimi sviluppi confermano il coinvolgimento del segretario di stato Mike Pompeo nell'Ucrainagate e rivelano per la prima volta quello di un parlamentare, Devin Nunes, il più alto esponente repubblicano nella commissione intelligence della Camera e uno dei più stretti alleati del presidente. Non solo. Il rapporto dell'ispettore generale del dipartimento di stato sul Russiagate, secondo le anticipazioni della stampa, sembra deludere le speranze del presidente perche', pur criticando errori e superficialità dell'Fbi, esclude pregiudizi politici da parte dei vertici e conferma la validità delle sue basi legali e fattuali. Ultimo, ma non meno importante, la mina vagante di John Bolton, silurato in settembre da Trump per contrasti su vari dossier, tra cui le pressioni su Kiev per far indagare i Biden, al centro dell'indagine di impeachment: il consigliere per la sicurezza nazionale ha cominciato a lanciare 'cinquettii' sibillini dopo aver accusato la Casa Bianca - che nega - di avergli bloccato sino a ieri l'account Twitter. "Per paura di ciò che potrei dire?", ha chiesto in tono apparentemente minaccioso. "Felice di essere tornato su Twitter dopo più di due mesi. Per i retroscena, restate sintonizzati... C'e' dell'altro", ha proseguito Bolton, la cui testimonianza - se autorizzata da un giudice - potrebbe fornire forse la 'smoking gun' dell'impeachment mettendo in imbarazzo i repubblicani.
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