GAJA PELLEGRINI-BETTOLI, SHAKE- UP AMERICA. CAPIRE LE ELEZIONI 2020 COME UN AMERICANO (Castelvecchi, 13,5 euro). Il sistema politico ed elettorale degli Usa non è semplice da capire, vista la sua base federale e le distanze notevoli da quello italiano, ma anche da quelli di altri paesi europei. E decifrarlo, in un 2020 in cui lo scontro Trump-Biden rischia di essere al fotofinish, può essere utile a comprendere come il voto rifletta i cambiamenti dell'opinione pubblica statunitense, in una fase assai turbolenta della vita nazionale.
Con l'elettorato estremamente polarizzato dalla presidenza di Donald Trump, il coronavirus che dilaga, il tema del razzismo e della disuguaglianza che riesplode, il libro di Gaja Pellegrini-Bettoli offre una guida chiara e dettagliata - nonché godibile - dei molti aspetti della corsa alla Casa Bianca, dalla lunga stagione delle primarie e dei caucus, al peso elettorale dei vari stati (che in alcuni 'premia' popolazioni molto esigue, rispetto a quelli più popolosi) Il volume traccia le vicende storiche e costituzionali, si addentra in analisi della società americana, vista e raccontata dal suo interno, con le sue contraddizioni e complessità. Per scriverlo, l'autrice ha anche intervistato numerosi giornalisti, analisti e collaboratori dei gabinetti presidenziali.
Come nel precedente Generazione senza padri - Crescere in guerra in Medio Oriente (2019), Pellegrini-Bettoli inserisce anche storie personali di italo-americana, che - accanto ai testimoni in prima persona delle campagne elettorali e delle presidenze Usa, con le loro riflessioni ed aneddoti - rendono la lettura piacevole e scorrevole, nonostante la complessità dell'argomento. Laureata in Scienze Politiche e con un Master in Storia Economica conseguito alla London School of Economics, Pellegrini-Bettoli dal 2013 al 2018 ha vissuto in Medio Oriente.
Ha scritto per Limes e per il Corriere della Sera, e in inglese ha pubblicato articoli e reportage su numerose testate e per think tank. Ha inoltre lavorato come addetto stampa per le Nazioni Unite a Gaza e presso il Parlamento Europeo e la Commissione a Bruxelles.
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