Un bambino su cinque vive in
povertà nella città di New York. Lo rivela il rapporto annuale
della non profit Robin Hood in collaborazione con la Columbia
University. Secondo i dati, quasi in milione e mezzo di
residenti vive in condizioni di indigenza e sono soprattutto gli
afroamericani, gli ispanici e gli asiatici ad essere i più
colpiti. Il tasso di povertà della città è inoltre il doppio
della media nazionale.
Il rapporto ha rivelato anche che durante la pandemia il
tasso di povertà non è ulteriormente salito solo grazie agli
aiuti governativi. Tuttavia mentre la città va sempre più verso
la strada della ripresa sono ancora una volta le cosiddette
minoranze ad essere tagliate fuori.
"Nonostante l'incredibile progresso degli ultimi anni - ha
commentato il presidente di Robin Hood Rich Buery - e nonostante
l'incredibile effetto di alcune delle forti politiche
governative e dei trasferimenti finanziari che hanno aiutato i
newyorkesi a restare a galla durante la pandemia, si vede che
gli stessi continuano a soffrire". Buery ha aggiunto anche il
tasso di disoccupazione resta alto in quei settori che impiegano
principalmente residenti a basso reddito e di colore.
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