Donald Trump balla da solo preparandosi a boicottare il primo dibattito tra i repubblicani per le elezioni del 2024 previsto in agosto. Una scelta ben studiata dall'ex presidente che, ancora molto in testa nei sondaggi rispetto ai suoi rivali interni, non vuole giocarsi il vantaggio ed esporsi, soprattutto perché nello stesso periodo sono in programma l'inizio del processo per le carte segrete e la decisione sulle interferenze nel voto in Georgia.
"Se non ci sarò io, il dibattito non sarà molto entusiasmante", si è vantato l'ex presidente che sta pensando ad una provocazione delle sue: organizzare un contro evento lo stesso giorno, il 23 agosto. "Ho avuto un sacco di proposte, che sia una manifestazione oppure un'intervista da parte di qualcun altro". Il tycoon ha attaccato anche Fox news, che ospiterà l'evento a Milwaukee e da tempo lo ha scaricato a vantaggio di Ron DeSantis, bollandola come "ostile". L'altra motivazione, ufficiale, fornita dall'ex presidente per non farsi vedere all'evento dei repubblicani è l'abisso che, secondo lui, lo separa dagli altri candidati. "Perché dovrei dare loro lo spazio per fare dichiarazioni quando io sono avanti di 50-60 punti", ha sostenuto in un'intervista.
Al netto delle iperboli propagandistiche, è un fatto che Trump resti il preferito dal 43% degli elettori repubblicani, contro il 22% del governatore della Florida ed appena il 2% di Chris Christie, stando da una rilevazione Reuters/Ipsos del mese scorso. L'ex governatore del New Jersey, che da alleato è diventato il più critico nei confronti dell'ex presidente, lo ha accusato di temere il confronto. "Se non si partecipa non si possono argomentare i motivi della candidatura e si avranno difficoltà a raccogliere fondi dopo", ha sottolineato Christie, che sta ancora cercando di assicurarsi i 40.000 donatori necessari per qualificarsi per il primo dibattito.
Soldi e donatori non sembrano invece essere un problema per Trump, che piuttosto ha bisogno di evitare l'esposizione su alcuni temi delicati in un contesto che non sia ovattato come i comizi nel resort a Mar-a-Lago o nel golf club di Bedminster. Di recente, ad esempio, DeSantis lo ha incalzato sui diritti Lgbtqi+ riprendendo le parole di vicinanza alla comunità espresse dall'allora presidente nel 2016 dopo la strage in club gay di Orlando in cui furono massacrate 49 persone. Inoltre, se la data sarà confermata, solo nove gironi prima del dibattito è previsto l'inizio del processo per i documenti classificati e sempre entro fine agosto si attende la sentenza sul ruolo del tycoon nel piano per sovvertire il risultato delle elezioni del 2020 in Georgia che potrebbe costargli la terza, e forse non ultima, incriminazione.
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