Si fa strada un terzo incomodo
nel duello tra Joe Biden e Donald Trump, i due frontrunner
democratico e repubblicano nelle elezioni per la Casa Bianca.
Dopo aver annunciato il mese scorso di voler correre con il
controverso People's Party, ora il 70enne Cornel West, noto
intellettuale e attivista afroamericano, punta dritto alla
nomination del Green Party. Se la ottenesse, potrebbe drenare
voti al presidente in carica intercettando il voto degli
elettori progressisti o semplicemente scettici verso un leader
già ottantenne e con scarso consenso nei sondaggi, come ha
ammonito anche David Axelrod, l'ex consigliere di Barack Obama.
Un film già visto, dato che nel 2016 la 'nominee' del Green
Party Jill Stein sottrasse voti decisivi a Hillary Clinton nella
gara con il tycoon.
West in passato ha sostenuto Obama, quindi Bernie Sanders e
poi Joe Biden (nella prima sfida del 2000 con Trump). Adesso
gioca in proprio e può corteggiare una fetta significativa
dell'elettorato dem sfruttando la propria notorietà, non solo
accademica: ha insegnato a Harvard, Yale e Princeton, è autore
di bestseller come 'Race Matters' e 'Democracy Matters', è stato
arrestato varie volte partecipando a manifestazioni di protesta
per la giustizia razziale (uno dei suoi cavalli di battaglia), è
stato anche attore in due film della serie "The Matrix".
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