(di Gina Di Meo)
L'emergenza migranti nella città
di New York è sempre più fuori controllo e sta mettendo alle
strette l'amministrazione del sindaco Eric Adams con una
popolazione di richiedenti asilo che ha raggiunto le 95.000
unità in soli quindici mesi. E, con i centri di accoglienza
ormai pieni, la metropoli sta valutando tutte le ipotesi,
persino quella di una tendopoli a Central Park.
"Tutte le ipotesi sono sul tavolo", ha dichiarato il vice
sindaco per i servizi sociali e la sanità Anne Williams-Isom.
Una decisione non è stata ancora presa ed Adams sta analizzando
3.000 possibili aree. Oltre a quello che è considerato il parco
più iconico nella Grande Mela, si valuta anche Park Slope a
Brooklyn e Randall's Island, tutte aree che consentirebbero al
primo cittadino di New York di catalizzare l'attenzione su un
problema gravissimo per la città ma che hanno già scatenato le
polemiche. In questi mesi Adams ha spesso puntato il dito contro
l'amministrazione Biden accusandola di non fornire sostegno
logistico e finanziario alle città per aiutarle nella gestione
della crisi. D'altra parte c'è chi ha accusato il sindaco di
strumentalizzare la disperazione di migliaia di persone
lasciandole appositamente per strada al fine di costringere il
governo federale al soccorso. "Nessuno nell'amministrazione
Adams sfrutterebbe mai delle persone in questo modo", ha
risposto la Williams-Isom.
Secondo Bloomberg, al 30 luglio i centri di accoglienza di
New York della hanno alloggiato quasi 108 mila persone, una
cifra record, più che raddoppiata rispetto al gennaio del 2022,
quando la popolazione rifugiata nei cosiddetti shelter toccò
quota 45mila. Degli oltre 100mila residenti negli alloggi
d'emergenza, quasi 57mila sono migranti. Generalmente il
processo di ammissione dei migranti richiede dalle 24 alle 48
ore, tuttavia, in alcuni casi in molti sono stati costretti ad
aspettare fino a quasi una settimana dormendo sui marciapiedi.
La maggior parte si è accampata davanti a quello che una volta
era il Roosevelt Hotel, all'angolo della 45esima lungo Madison
Avenue, altro simbolo della Grande Mela.
Raramente nella sua storia, Central Park è stato usato per le
emergenze. Negli anni '30, ai tempi della Grande Depressione, i
senzatetto allestirono delle hooverville (baraccopoli), dal nome
del presidente Usa Herbert Hoover, a cui fu attribuita la
responsabilità della crisi economica. Con l'emergenza Covid,
invece, nell'immenso parco è stato allestito un ospedale da
campo.
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