La Corte Suprema dell'Arizona
ritiene "applicabile" la legge del 1864 che vieta l'aborto in
quasi tutti i casi, fatta eccezione per la necessità di salvare
la vita della madre. Con quattro voti a favore e due contrari, i
giudici dell'Arizona hanno stabilito che il divieto quasi totale
è applicabile vista la mancanza di interventi legislativi
federali o statali dopo la decisione della Corte Suprema
americana di capovolgere la legge sull'aborto.
Il procuratore generale dello stato, il democratico Kris
Mayes, ha definito la decisione della corte "incosciente" e un
"affronto alla libertà", anche perché la legge di 160 anni fa
risale a un periodo in cui "l'Arizona non era uno stato, c'era
la guerra di secessione e le donne non potevano votare".
Pur ritenendo la disposizione applicabile, la Corte Suprema
dell'Arizona la tiene per il momento sospesa in attesa di
raccogliere ulteriori pareri dagli altri tribunali dello stato.
La decisione dei giudici assume un significato ancora maggiore
alla luce della posizione espressa da Donald Trump, secondo il
quale starà agli stati legiferare sulle interruzioni di
gravidanza.
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