Decine di morti, almeno 35 finora (sette persone sono rimaste vittime in Florida e undici in Georgia, 4 i morti in South Carolina e altri due in North Carolina), danni colossali e almeno quattro milioni di persone senza luce dalla Florida alla Virginia: la tempesta tropicale Helene continua la sua corsa lungo la costa sudorientale degli Stati Uniti dopo aver toccato terra nell'area del Big Bend (la regione costiera nord-occidentale tra Tallahassee e Tampa Bay) come uragano di categoria quattro.
Con venti fino a un massimo di 225 chilometri all'ora, Helene ha ucciso almeno undici persone soltanto in Georgia tra cui due a causa di un tornado, ma molte altre, come riferisce il governatore Brian Kemp, sono ancora intrappolate nelle case distrutte. Quattro tra loro hanno perso la vita per la caduta di alberi. Tra i morti anche una bambina di 4 anni in North Carolina, uccisa quando l'auto su cui si trovava è sbandata a causa della pioggia andando a sbattere contro un altro veicolo.
Sei stati - Florida, Tennessee, Georgia, North e South Carolina e Virginia - hanno dichiarato lo stato di emergenza e ad Atlanta, per la prima volta, è stata emessa un'allerta per la possibilità di inondazioni nel centro della città: almeno 25 persone sono state tratte in salvo, molte delle quali dopo esser salite sui tetti di casa. I venti continuano a creare preoccupazione ma il pericolo maggiore posto da Helene è causato dai muri d'acqua delle piogge torrenziali che hanno fatto uscire fiumi e torrenti dagli argini allagando strade e abitati.
Il National Hurricane Center aveva avvertito all'alba di stamani che, nonostante Helene abbia perso potenza, le conseguenze possono essere "catastrofiche" con alluvioni "da record" anche in zone urbane. Si temono smottamenti, soprattutto nella zona montuose degli Appalachi meridionali: ad Asheville, in North Carolina, quattro case sono rimaste sepolte sotto una frana e "non si ha notizia dei loro abitanti", ha detto un portavoce della contea di Buncombe.
Helene ha toccato terra alle 23:10 di ieri ora locale nell'area scarsamente popolata alla foce del fiume Aucilla: "Come conoscevamo Cedar Key non esiste più. Sembra che sia scoppiata una bomba nucleare', ha detto Michael Bobbitt, un romanziere che vive nell'isolotto barriera antistante alla costa e che, con un'altra settantina di residenti, aveva snobbato i ripetuti appelli all'evacuazione che contenevano ammonimenti agghiaccianti: "Chi non se ne va scriva il suo nome sulle gambe o sulle braccia" per facilitare l'identificazione dei cadaveri.
Un cacciatore di uragani, Aaron Rigsby, ha intanto filmato alcune terrificanti prove della forza della natura riprendendo col drone le molte case crollate nella comunità di Steinhatchee, una sessantina di chilometri dal punto dell'impatto. Helene ha risparmiato la capitale della Florida, Tallahassee, ma tra le aree più colpite dalle inondazioni c'è stata quella di Tampa Bay, dove stamattina l'aeroporto è tornato ad essere operativo.
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