Salman Rushdie ha ripercorso in tribunale i momenti in cui e' stato vittima dell'agguato nell'estate del 2022 dove ha perso la vista da un occhio.
L'autore dei 'Versetti Satanici' e' salito sul banco dei testimoni nel processo contro il suo attentatore, che quasi due anni fa ha tentato di ucciderlo, accoltellandolo sul palco di un festival letterario nello stato di New York.
Vestito con un abito scuro e la benda sull'occhio, Rushdie ha cominciato a raccontare l'evento dell'11 agosto 2022 allo Chautauqua Institution, quando il 23enne americano-libanese Hadi Matar si e' lanciato contro di lui. "L'ho visto solo all'ultimo momento. Ho avuto la sensazione di un uomo vestito di nero, coi capelli scuri. Mi colpirono gli occhi, scuri e molto feroci", ha ricordato Rushdie, descrivendo poi le "urla" di dolore dopo il brutale accoltellamento che lo ha reso cieco da un occhio.
"È stata una ferita molto dolorosa, dopodiché ho iniziato a urlare per il male e non riuscivo a vedere dall'occhio", ha spiegato ancora ai giurati, aggiungendo che si trovava in un "lago di sangue". "Ho pensato che stavo morendo" prima di essere portato in barella fuori dal centro culturale e trasportato in elicottero in ospedale, ha aggiunto.
La moglie dello scrittore, Rachel Eliza Griffiths, è scoppiata in lacrime seduta in seconda fila, mentre il marito iniziava a deporre. Rushdie è stato colpito in profondità dieci volte al volto, al collo, al torace e al fegato: ferite che non solo hanno lasciato il 77enne cieco da un occhio, ma anche con la mano destra non più utilizzabile.
L'imputato si è dichiarato non colpevole e, entrando nel tribunale di Mayville dove è sotto processo, ha cantato a voce bassa "From the River to the Sea, Palestine will be free", "Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera", in segno di solidarietà verso il popolo palestinese.
Matar rischia fino a 32 anni di reclusione se verra' riconosciuto colpevole di tentato omicidio e aggressione. In un'intervista al New York Post pochi giorni dopo l'arresto, il giovane ha detto di aver aggredito lo scrittore "perché ha attaccato l'Islam".
"Non è una brava persona, non mi piace quell'uomo", ha affermato parlando al giornale dalla prigione nella contea di Chautauqua. "Ha attaccato le credenze degli islamici, il loro sistema di valori". Nel 1989 il defunto leader supremo iraniano, l'Ayatollah Ruhollah Khomeini, ha emesso una fatwa, un editto, chiedendo la morte dell'autore a causa del suo libro 'Versetti Satanici'.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA