Espungere la norma che prevede
l'imponibilità in un arco temporale di dieci anni per gli
immobili oggetto di interventi agevolati con il Superbonus o,
quanto meno, ridimensionarne l'ambito temporale di operatività a
5 anni. È la proposta avanzata dal Consiglio nazionale dei
commercialisti, in un'audizione sulla manovra presso le
commissioni Bilancio di Camera e Senato, riunite in seduta
congiunta, nel tardo pomeriggio di ieri.
Secondo i professionisti si tratta di un intervento normativo
che "pur disponendo per il futuro, ha il retrogusto amaro della
retroattività e si pone evidentemente in contrasto con il
principio del legittimo affidamento del contribuente, per cui
non risponde al modello ideale da seguire per l'introduzione di
nuovi presupposti impositivi". La scelta del legislatore di
prevedere l'imponibilità in un arco temporale pari a 10 anni
"non sembra trovare giustificazione se non in una certa volontà
di colpire chi, in ultima analisi, ha semplicemente fruito di
una opportunità che lo stesso legislatore gli aveva offerto, in
relazione a immobili diversi da quelli ricevuti per successione
o adibiti ad abitazione principale", affermano i commercialisti.
"Sotto quest'ultimo profilo, le perplessità sono ancora più
evidenti se si considera che la misura non viene cifrata in
relazione tecnica e quindi non risponde nemmeno all'esigenza,
discutibile, ma comprensibile, di reperire coperture finanziarie
per altri provvedimenti di maggiore spesa o di minore entrata
presenti nella manovra. Per queste ragioni, invitiamo il
legislatore - ove non ritenesse di espungere integralmente la
misura - a ridimensionarne, quanto meno, l'ambito temporale di
operatività a 5 anni".
Il Consiglio nazionale della categoria guidato da Elbano de
Nuccio, sempre in materia di Superbonus, ha anche proposto
alcune norme di interpretazione autentica finalizzate a ridurre
il rischio di contenzioso tra imprese e committenti dovuto alla
riduzione dell'agevolazione, nel 2024, al 70% in relazione a
tutti quegli interventi che alla data del 31 dicembre 2023, pur
in avanzata esecuzione, non risultassero ancora ultimati.
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