"Il governo, impegnato
nell'attuazione delle nuove disposizioni di legge, ascolti il
Paese che chiede che il rinnovamento si accompagni a certezze e
a sicurezza sociale, evitando il rischio di un'ulteriore deriva
del nostro Servizio sanitario nazionale": è quanto chiede la
Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli
odontoiatri (Fnomceo), in una mozione approvata all'unanimità
dai presidenti dei 106 Ordini territoriali riuniti a Roma. Si
invoca, in particolare, "una norma che rafforzi il ruolo del
ministero della Salute proprio per bilanciare le istanze
dell'autonomia con la garanzia uniforme della qualità e della
competenza".
Due gli aspetti che preoccupano i medici: la materia della
salute, sulla quale molte regioni hanno espresso l'intenzione di
richiedere l'autonomia legislativa e la 'devolution' delle
professioni, tema che è indipendente dalla definizione dei Lep
(Livelli essenziali delle prestazioni) e può, quindi, essere
richiesta subito, prima degli appositi accordi previsti per le
23 materie regolamentate dalla legge, come è già accaduto, ad
esempio, per il Veneto.
"I dati sulle diseguaglianze in ambito sanitario tra le regioni
- si legge nella mozione - evidenziano uno scenario
preoccupante, che potrà essere affrontato solo con la
definizione, da parte del governo, di adeguati livelli
essenziali di prestazioni, da garantire a tutti i cittadini del
nostro Paese, in termini di certificata, effettiva e concreta
esigibilità". Netta, poi, la contrarietà della Fnomceo,
"riguardo all'ipotesi di devoluzione alle Regioni della
normativa sulle professioni sanitarie, in quanto la
giurisprudenza costituzionale ha da tempo chiarito che
l'argomento consta invero di una serie di materie tutte
imprescindibilmente rimesse alla potestà legislativa statale in
via esclusiva, senza spazio per la potestà legislativa
regionale".
Inoltre, "l'autonomia sull'ordinamento delle professioni può
determinare inefficienze legate alle diversità di esercizio
possibili con la devoluzione, anche indebolendo la posizione del
Paese e dei nostri professionisti a livello europeo".
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