Il premier Renzi tira avanti sul progetto di riforma del Senato e del Titolo V, oggi in Cdm. 'Non mollo di mezzo centimetro e mi gioco tutto', afferma, ma FI vuole prima la legge elettorale. Berlusconi gli chiede di essere 'coerente' e chiarisce: 'noi rispetteremo fino in fondo gli accordi e siamo pronti a discutere senza testi preconfezionati'. Il ministro Boschi media: 'troveremo un'intesa, ma prima viene il Senato', ma Brunetta tiene duro: 'Prima l'Italicum e poi le altre riforme'. Un invito alla prudenza arriva anche dal ministro Giannini: 'E' inconsueto che sia il governo a presentare un ddl. Il Parlamento ne discuta'. E anche Boldrini chiede 'un dibattito'.
"Per ridurre i parlamentari, evitare il ping pong delle leggi, semplificare il quadro, facciamo del Senato, come in tanti Paesi, il luogo dove siedono, senza indennità, sindaci e presidenti di Regione". Così Matteo Renzi a Rtl 102.5: "Si tratta di vedere se questa volta si bluffa o si fa sul serio, perché si chiede ai senatori di superare il Senato. Non è mica facile, lo so. Ma è una questione di dignità" verso i cittadini. Pietro Grasso non crede si possa riuscire? "No, non è proprio d'accordo" con la riforma, risponde Renzi.
"Paradossalmente per creare lavoro bisogna rimettere innanzitutto a posto le regole istituzionali: superare il Senato, eliminare i politici dalle province e l'autentica vergogna delle rimborsopoli delle Regioni cui metteremo un freno per sempre" ha anche detto il premier a Rtl 102.5. Le riforme istituzionali non servono "solo agli addetti ai lavori ma sono anche il presupposto per poter chiedere agli imprenditori internazionali di tornare a investire in Italia, con un sistema Paese che è più capace di creare lavoro".
Vorrei che per chi vuole creare un posto di lavoro, prendere un apprendista, fare un contratto a termine, sia più semplice farlo" senza la "burocrazia" di oggi. Così il premier Matteo Renzi spiega, sempre a Rtl 102.5, le misure del governo sul lavoro. "Dall'altro lato vorrei ci fossero più garanzie per chi non le ha", come le lavoratrici precarie che diventano mamme: "Con il ddl delega vogliamo dare garanzie a tutti, anche a coloro che in questi anni sono stati dimenticati dal legislatore nazionale".
Se non si fa la riforma del Senato "non ha senso che gente come me stia al governo: ci giochiamo la faccia e tutto il resto" ha sottolineato Renzi: "Su questa cosa non mollo di mezzo centimetro, andiamo diritto. Voglio che anche chi non ci crede ed è sfiduciato possa vedere che stavolta il risultato lo otteniamo".
"Provo curiosità: voglio vedere se davvero non votano. I parlamentari del mio partito che non vogliono votare" il ddl costituzionale sul Senato "dovrebbero ricordare che" quella proposta "l'ho portato alle primarie" ed è stata "votata dai nostri elettori". E che è stata vagliata "due volte dalla direzione" del Pd - ha rilevato Renzi.
"Non è che il Parlamento è un passacarte, può ragionare, discutere" il ddl costituzionale del governo. "Ma i paletti fondamentali sono che i senatori non prendano indennità, che siano perciò presidenti di Regione e sindaci che fanno altre cose, e che non votino più la fiducia e il bilancio" ha anche detto Renzi: "Che il Senato non sia eletto, perché in Italia abbiamo il numero di politici più alto d'Europa" e "l'America, che è l'America, ha la metà dei parlamentari italiani".
"Sono trent'anni che ci sono commissioni, superprofessoroni che discutono" di riforma del bicameralismo: "Tutta roba interessantissima. Ma il punto è che gli italiani in questi anni hanno fatto un sacco di sacrifici ma hanno visto crescere il debito pubblico perché i politici di Roma, del livello nazionale, i sacrifici non li hanno fatti. Allora si tratta semplicemente di iniziare a invertire la rotta" aveva esordito Renzi nell'intervista a Rtl 102.5 sulla necessità delle riforme.
Berlusconi, ho aperto a Riforme, Renzi sia coerente - "Noi rispetteremo fino in fondo gli accordi che abbiamo sottoscritto e siamo pronti a discutere tutto nel dettaglio, senza accettare testi preconfezionati, ma lavorando insieme per costruire le riforme migliori per il Paese". Lo scrive Silvio Berlusconi avvertendo Renzi di essere "coerente" e di accelerare sulla legge elettorale.
Boschi, con Fi troveremo intesa ma prima Senato - "Non sono preoccupata. Credo che troveremo una intesa anche su questo". Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi risponde così ai cronisti che le chiedono un commento all'ultimatum di Forza Italia che chiede di modificare prima la legge elettorale e poi riformare il Senato. "Ma credo - insiste il ministro - che il Senato venga prima".
Giannini, ddl governo inconsueto, Renzi aspetti - "E' un po' inconsueto che sia il governo a presentare un ddl su questo tema. Serve che il Parlamento ne discuta per ritoccare e migliorare alcuni aspetti". Così il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini a Città Futura sulla riforma del Senato. La Giannini suggerisce a Renzi "qualche momento di riflessione e maturazione in più".
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