Gli arrestati della cosiddetta ''cupola degli appalti'', dal 'compagno G' Primo Greganti all'ex esponente Dc Gianstefano Frigerio, rinchiusi nel carcere di Opera attendono gli interrogatori di garanzia fissati per lunedì prossimo. Nel frattempo, emergono dettagli dalle perquisizioni effettuate ieri dalla Gdf e dalla Dia di Milano nell'ambito dell'inchiesta con al centro alcune gare relative all'Expo e ad altre importanti opere pubbliche lombarde. Gli investigatori, infatti, da quanto si è saputo, hanno sequestrato 10.000 euro in contanti a Sergio Cattozzo, ex segretario regionale dell'Udc in Liguria che in alcuni filmati è ripreso mentre intasca del denaro, e 2000 euro allo stesso Frigerio, mentre sotto sequestro sono finite anche le buste chiuse con le offerte sul progetto 'Città della Salute', uno di quelli su cui la presunta associazione per delinquere, come raccontano le intercettazioni, avrebbe cercato di "mettere il naso".
Intanto, dalle carte dell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm di Milano Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, saltano fuori anche alcune cifre: più di mezzo miliardo di euro, infatti, è il valore complessivo degli appalti, anche relativi a molti ospedali lombardi e alla società pubblica Sogin, su cui la ''cupola'', di cui avrebbero fatto parte anche l'ex senatore di Forza Italia, Luigi Grillo, e il manager di Expo 2015 spa, Angelo Paris, aveva messo gli occhi. E gli inquirenti, al momento, hanno accertato il versamento o la promessa di tangenti per un totale di circa un milione di euro. E sempre dagli atti delle indagini si capisce che nell'ambito di quella ''saldatura'' tra imprese e cooperative, riconducibili a diversi schieramenti politici, Greganti, Frigerio e Grillo cercavano di ottenere ''protezioni politiche'', a destra come a sinistra. Per arrivare a prendere l'appalto della 'Città della Salute', che valeva 323 milioni di euro, Frigerio, come scrive il gip, riteneva, infatti, ''necessario coinvolgere da subito un grande pool di imprese'', procedendo ''in accordo con il sodale Greganti Primo'' e 'spingendo' sulla ''Cooperativa Manutencoop, in quanto essa ha i 'necessari collegamenti'''. Sin dal settembre 2012, quindi, si legge ancora, ''il sodalizio imposta la consueta strategia di intervento già collaudata con riferimento ad altre gare d'appalto previa individuazione e valutazione, con riferimento alla stazione appaltante ed alla caratteristiche della procedura, delle 'opzioni anche politiche' in grado di assicurare un intervento efficace sulla procedura ad evidenza pubblica e con successiva individuazione degli imprenditori da favorire con 'avvicinamento' e 'corteggiamento'''. E il 7 settembre 2012 incontra Antonio Rognoni (arrestato lo scorso 20 marzo), all'epoca Dg di Infrastrutture Lombarde, stazione appaltante, e gli dice: ''Ho sentito un po' a Roma Bersani e poi gli altri, sulla Città della Salute, tu devi cominciare a fare delle riflessioni, poi, senza responsabilità tue, mi dici come far partire un colosso macello, perché è una cosa grossa''. E ancora: ''Poi Bersani mi ha detto 'a sinistra cosa fate?' bisogna che senta senta, se Rognoni mi dice Manutencoop per me va bene''. Gli investigatori proprio ieri hanno sequestrato le buste sigillate con le offerte per la gara sulla 'Città della Salute', oltre a tutti gli atti amministrativi sulle procedure d'appalto al centro delle indagini. Un'inchiesta che si concentra molto, tra l'altro, anche sulla capacità di Frigerio e degli altri di 'tenere in mano' i direttori generali di numerosi ospedali. ''I medici che gareggiano vengono e vanno dai politici ... perchè la Sanità è gestita dai politici'', spiegava, intercettato il 31 luglio 2012, Giovanni Rodighiero, ritenuto stretto collaboratore di Frigerio, il quale, inoltre, come dimostrano le intercettazioni, già la scorsa estate sembrava aver timore di essere arrestato.
''C'è andata di culo...(...) perché non ci hanno tirato dentro, ma se estendono quella roba lì e vanno a vedere dove questi qui han visto da altre parti, van dritti (...) da noi...'', diceva, facendo riferimento all'arresto dell'ex consigliere regionale lombardo, Massimo Gianluca Guarischi, per presunte mazzette nella sanità. Intanto l'ex senatore Grillo, che sarà interrogato lunedì come le altre cinque persone finite in carcere, attraverso il suo legale, l'avvocato Andrea Corradino, dice: ''Chiarirò tutto, mi difenderò''.
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