"Entro a testa alta in carcere perché ho fatto quello che dovevo fare,nel rispetto massimo delle Istituzioni". Lo ha affermato il parlamentare Pd Francantonio Genovese sulla decisione di costituirsi ieri dopo il voto della Camera che ha autorizzato il suo arresto. Lo riferisce all'ANSA il legale l'avvocato Antonino Favazza.
Sulla questione era intervenuto in mattinata il premier Matteo Renzi.
"Per il Pd tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Io non prendo lezioni da Grillo che va in Sicilia a dire che la mafia non esiste, che attacca Cantone da anni sotto scorta. Abbiamo votato ma mi chiedo se ora M5s è interessato a parlare di Europa e dei problemi degli italiani".
"Genovese faccia le sue scelte, davanti ad un ordine di arresto ho rispetto umano e personale ma come si fa a dire che noi inseguiamo Grillo visto che è da 20 anni che sosteniamo che la legge è uguale per tutti. Se lo diciamo per Berlusconi deve valere anche per i nostri". Matteo Renzi nega dunque che sulla vicenda Genovese il Pd abbia ceduto a M5s.
Avvocato, paga per essere deputato e per campagna antipolitica - "Un cittadino comune non sarebbe stato arrestato. Genovese paga per essere un deputato e per la campagna contro la politica. E la dimostrazione è che i correi nell'inchiesta sono ai domiciliari o liberi". Lo afferma l'avvocato Antonino Favazzo, legale del deputato del Pd che ieri si è costituito in carcere a Messina dopo il voto alla Camera che autorizzato il suo arresto.
Domani interrogatorio in carcere - Il deputato sarà sentito dal Gip di Messina, Giovanni De Marco, nel carcere di Gazzi dove ieri l'esponente del Pd si è costituito dopo il voto della Camera che ha autorizzato il suo arresto. All'interrogatorio parteciperanno anche il legale di Genovese, l'avvocato Antonino Favazzo, e il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e il pool di sostituti titolari dell'inchiesta.
Cuperlo, non usare il caso per campagna elettorale - "Il Pd ieri alla Camera ha detto sì all'autorizzazione all'arresto per Francantonio Genovese, ritenendo che non ci fosse fumus persecutionis nei sui confronti. Questo era il nostro dovere. Ma quello che non possiamo fare è confondere i piani, soprattutto quando c'e' in ballo la libertà personale dei cittadini, e pensare di lucrare un po' di consenso elettorale, come fanno i grillini, in una vicenda così seria. Non si può usare il caso Genovese per la campagna elettorale". Lo afferma Gianni Cuperlo, leader della minoranza del Pd, ai microfoni di "L'aria che tira" su La7,
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