Il neo presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino (Pd), è il nuovo presidente della Conferenza delle Regioni. Vicepresidente è il governatore della Campania, Stefano Caldoro (Pdl). Lo ha deciso a Roma la Conferenza dei presidenti delle Regioni.
"La riforma del Senato è il primo obiettivo della vita politica": così il neopresidente Chiamparino, subito dopo la sua elezione. "Avere un luogo politico nel quale lo Stato e le Autonomie locali possano confrontarsi, luogo che non sia sede di negoziazione - dice - è l'unico modo per far vivere una autonomia vera di Regioni ed Enti locali e per garantire l'unità del nostro Paese". Altro grande impegno, per Chiamparino, la riforma del Titolo V.
"Le Regioni saranno protagoniste in questa stagione di riforme costituzionali - aggiunge Chiamparino - per la quale c'è bisogno di grande collegialità". "E' motivo di grande orgoglio e responsabilità sostituire Vasco Errani che nel ruolo rivestito per anni ha avuto sempre grande autorevolezza. Cercherò di essere all'altezza - dice ancora Chiamparino - e sarà mio impegno cercare quella collegialità che Vasco Errani ha sempre garantito alla Conferenza nel lavoro dell'assemblea e delle commissioni". Chiamparino si è poi detto soddisfatto dell'elezione del suo vice, Stefano Caldoro, con il quale "rappresentiamo le due Regioni-Stato. Chiamparino ha annunciato che la presidenza avanzerà proposte prima della metà di agosto per "ottimizzare l'assetto della Conferenza dei presidenti". Un'altra sfida che attende la Conferenza, secondo Chiamparino, è poi quella per il fondo del trasporto pubblico locale e il riparto del fondo per la sanità.
Nel suo primo discorso alla stampa, Chiamparino ha detto che "l'unanimità raggiunta sul mio nome è un segnale incoraggiante per tutti noi, soprattutto in un momento di forti tensioni politiche". L'accordo in Conferenza è stato trovato quasi subito, la Conferenza è durata poco più di un'ora e l'unanimità dei voti dei presidenti c'è stata anche per il vicepresidente Stefano Caldoro (Campania). "Errani è stato una pietra miliare per il mondo delle autonomie", dice Chiamparino.
PROFILO - Chiamparino, a guida regione Piemonte da maggio
Per 10 anni sindaco Torino, lasciò Compagnia S.Paolo per politica
Il nuovo presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, guida la Regione Piemonte da due mesi. Alle elezioni dello scorso 25 maggio è stato eletto con oltre il 47% dei voti. Il successo elettorale lo ha riportato alla politica dopo la parentesi di quasi due anni, dal maggio 2012 al febbraio di quest'anno, alla presidenza della Compagnia San Paolo, incarico da cui si è dimesso proprio per candidarsi alla presidenza del Piemonte con la coalizione di centrosinistra. Chiamparino, 66 anni il prossimo primo settembre, è nato a Moncalieri (Torino) in una famiglia operaia. Dopo il diploma in ragioneria, si laurea a pieni voti in Scienze politiche presso l'Università di Torino. Nel 1974 svolge il servizio militare nell'Artiglieria Alpina, poi intraprende la carriera universitaria e l'attività politica "sempre a stretto contatto con il territorio - si legge sul sito della Regione Piemonte - e la sua realtà sociale ed economica".
Lavora presso l'Università come ricercatore ed è coordinatore della Programmazione economica della Regione Piemonte dal 1975 al 1980. Nello stesso periodo ricopre la carica di consigliere comunale a Moncalieri. Dal 1985 al 1987 lavora al Parlamento europeo come funzionario, poi ritorna in Piemonte come dirigente della Cgil. Nel 1991 diventa segretario del Pds (Partito democratico della sinistra), prima a livello provinciale poi regionale, fino al 1996, anno in cui viene eletto alla Camera dei Deputati. Il centrosinistra lo candida per la prima volta a sindaco di Torino nel 2001, dopo la morte improvvisa di Domenico Carpanini durante la campagna elettorale. Chiamparino diventa sindaco di Torino e, nel 2006 - anche sulla scia del grande successo delle Olimpiadi invernali svoltesi quell'anno sotto la Mole - viene rieletto con il 66,6% dei voti, senza quindi andare al ballottaggio. Primo cittadino del capoluogo piemontese fino al maggio 2011, negli ultimi due anni del suo mandato è stato anche presidente dell'Anci, l'Associazione nazionale comuni italiani.
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