"Non si porta l'odio in nome di Dio! Non si fa la guerra in nome di Dio!", ha detto il Papa commentando le notizie dall'Iraq sulle "migliaia di persone, anche cristiani, cacciati dalle loro case".
Le notizie dall'Iraq, ha detto il Papa dopo l'Angelus, "ci lasciano increduli e sgomenti:" "migliaia di persone, tra cui tanti cristiani, cacciati dalle loro case in maniera brutale; bambini morti di sete e di fame durante la fuga; donne sequestrate; persone massacrate, violenze di ogni tipo; distruzione dappertutto, distruzione di case, di patrimoni religiosi, storici e culturali". "Tutto questo - ha aggiunto - offende gravemente Dio e l'umanità".
Per l'Iraq, ha detto il Papa, "confido che una efficace soluzione politica a livello internazionale e locale possa fermare questi crimini e ristabilire il diritto". E grazie a "coloro che, con coraggio, stanno portando soccorso a questi fratelli e sorelle".
"Da mercoledì prossimo fino a lunedì 18 - ha detto il Papa dopo l'Angelus - compirò un viaggio apostolico in Corea: per favore, accompagnatemi con la preghiera, ne ho bisogno, grazie".
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