"FI deve essere pronta in caso di elezioni anticipate. Deve essere il motore trainante di una riorganizzazione del centrodestra. Ma se la percezione è quella di un' opposizione silenziosa che rischia di perdere credibilità dobbiamo riposizionarci". Raffaele Fitto, a 'L'intervista' su SkyTg24, sprona il partito.
Riferendosi alle elezioni per la Consulta, Fitto sostiene che "i numeri indicano chiaramente che il voto è stato molto complesso tra i diversi gruppi parlamentari. Attribuire alle sole divisioni di FI l'esito della votazione sarebbe un errore. C'è un problema in diversi gruppi a partire dal Pd. Penso - prosegue - ci sia bisogno di un confronto maggiore con i gruppi parlamentari". "Lo dico senza polemica: sarebbe stato utile avere occasioni di un maggior coinvolgimento, avrebbe evitato situazioni da non attribuire a logica politica ma a un malessere generale. Violante e Catricalà - rileva - sono nomi di grande livello. Ma il tema è riuscire a fare in modo che i gruppi parlamentari non sappiano a pochi minuti le indicazioni, ma siano maggiormente coinvolti. Questo eviterebbe i problemi. Ritengo che quanto sia successo non sia frutto del dissenso di un singolo o di un gruppetto, ma di una situazione più ampia".
"Io non sono abituato a rappresentare le fronde, perché le fronde si muovono nel silenzio, mentre io parlo pubblicamente. Da tempo vado dicendo che sia indispensabile aprire un dibattito nel partito. Non accetto, però, quanto accaduto l'altro giorno, perché nessuno ha titolo per dire alcune cose nel partito, serve un confronto aperto. "Io non me ne vado. FI è il mio partito e intendo restarci", ribadisce l'europarlamentare che riferendosi all'attacco nei suoi confronti da parte di Maria Rosaria Rossi puntualizza: "Non accetto che mi si dica che le mie tesi le sostengo da un'altra parte: in quel caso replico. Io sostengo le primarie ed il bisogno di manifestare il fatto di essere una opposizione vera al governo Renzi. Qualcun altro no. Serve un dibattito sul territorio e un confronto per rivitalizzare. Chi non è d'accordo lo rispetto, ma non accetto che si dica che le mie tesi vanno sostenute. Nel mio partito c'ero quando altri hanno compiuto scelte sbagliate e sono andati via. Ma sostenere le tesi che si faccia opposizione e che ci vogliono le primarie penso sia compatibile con la permanenza nel partito", rileva Fitto. Con un monito: "Bisogna affermare con chiarezza chi siamo e il progetto politico che proponiamo. Siamo un partito sceso in cinque anni sceso da 13 a 4 milioni di elettori: a questo dobbiamo pensare".
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