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Bonanni, alla Cgil dico che bisogna anche indicare strade

Bonanni, alla Cgil dico che bisogna anche indicare strade

Io in politica? Non vedo politica oggi, ma l'esigenza ci sarebbe

ROMA, 29 settembre 2014, 11:15

Redazione ANSA

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"Ma quale pensione...Non sono proprio il tipo da restare con le mani in mano". Raffaele Bonanni lascia la Cisl, ma di pensione, dice lui stesso in un'intervista a la Stampa, non vuol sentire parlare: "Anzi, sono pronto a ricominciare...". Per il momento, però, nessuna discesa in politica: "Ma dov'è la politica; e dov'è il campo", afferma: "È vero l'esigenza c'è ed è reale. Anche perché la condizione disastrosa in cui versa il paese è dovuta al malfunzionamento delle rappresentanze politiche e sociali. Ma fuori da questo tutti congiurano per allontanare le persone dall'impegno".
    Bonanni lascia il sindacato con un rimpianto: "L'intero mondo sindacale non è ancora capace di coniugare le culture plurali che rappresenta". Alla collega Camusso ricorda che la concertazione non "è dire sì o no a qualcuno che chiama" ma "un'assunzione di responsabilità di fronte ad obiettivi condivisi. Non è solo dire sì o no. Le parti sociali devono essere talvolta più generose. Il nostro compito non è solo criticare il governo ma anche indicare delle strade, delle soluzioni per uscire dalla crisi".
    Spera ancora "nella possibilità di dialogo" con Renzi: "Sappiamo che tutto gira sul contratto a tutele crescenti e sulla rimodulazione dell'articolo 18. Se il contratto a tutele crescenti assorbe false partita iva, cocopro e gli associati in partecipazioni credo che la Cisl possa essere disponibile, diversamente è un contratto a tutele decrescenti".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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