"Attraverso alcuni professionisti, la cosca di Cutro dimostra di avere entrature nei vertici giudiziari ed ecclesiastici" a Roma. Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo. Nel provvedimento di fermo si fa riferimento ad un monsignore contattato per fare ottenere al genero del boss Nicolino Grande Aracri, Giovanni Abramo, detenuto per omicidio, il trasferimento in un carcere calabrese. Trasferimento poi non effettuato. Il religioso, ha aggiunto Lombardo, non è indagato.
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