Il movimento cinque stelle torna a polemizzare sulla vicenda del volo di Stati che il premier Matteo renzi avrebbe preso con la famiglia per andare in vacanza a Courmayeur e preannuncia un esposto alla Corte dei Conti sull'argomento. Una scelta - spiega però replicando a una interpellanza il sottosegretario Angelo Rughetti - dettata da motivi di sicurezza. Intanto il premier comunica l'annullamento di una sentenza della Corte dei Conti relativa a quando era presidente della Provincia di Firenze per la quale avrebbe dovuto pagare una multa di 14mila euro.
M55, pronto esposto - "La settimana prossima con una delegazione del Movimento 5 Stelle mi recherò alla Corte dei Conti per presentare un esposto-denuncia per l'utilizzo indebito di un volo di Stato da parte del Presidente del Consiglio, per andare in vacanza con tutta la sua famiglia. Chiederò alla Procura della Corte dei Conti di accertare i fatti e valutare se Renzi o altri funzionari pubblici siano responsabili di danno erariale". Così il deputato M5S Paolo Romano della Commissione Trasporti e Infrastrutture.
Rughetti, motivi di sicurezza - "L'imbarco dei familiari" secondo la direttiva Monti del 2012, a bordo di un volo di Stato "è consentito in quanto anch'essi sono destinatari di dispositivo di protezione di terzo livello". Così Angelo Rughetti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, risponde in Aula a Montecitorio ad un'interpellanza del M5S sull'uso del volo di Stato da parte di Matteo Renzi. Inoltre, spiega sempre Rughetti rispondendo all'interpellanza M5S, "nell'interpellanza vengono ignorati" alcune misure della direttiva che prevedono che per "il Capo del Governo il volo di Stato è sempre disposto senza condizioni". Circa poi la documentazione necessaria per "verificare la correttezza dell'iter concessorio del volo ad Aosta, si fa presente - dice Rughetti - che la stessa non è prevista" dalla "direttiva, essendo il Capo del Governo, in prima persona, l'autorità responsabile della concessione dei voli di Stato il quale, a sua volta, delega il sottosegretario di Stato. Pertanto, nel caso di specie il delegato dovrebbe autorizzare il delegante".
Intanto Renzi, nella sua Enews fa sapere che "la Corte dei Conti mi aveva condannato a pagare 14mila euro per un atto della Provincia di Firenze. Ho subito attacchi e sceneggiate del M5S in Parlamento, polemiche violente. Oggi una piccola soddisfazione: l'appello ha annullato la condanna e la verità viene finalmente ristabilita". Così Matteo Renzi, ricordando "l'amarezza" per la condanna.
"Una sentenza equilibrata e ragionevole". Così il legale del premier Matteo Renzi, l'avvocato Alberto Bianchi, commenta la sentenza di assoluzione del presidente del consiglio: in appello, i giudici contabili hanno ribaltato la decisione della della Corte dei conti della Toscana che, nel 2011, aveva condannato Renzi al risarcimento di un danno erariale da 14 mila euro. La contestazione riguardava gli anni 2004-2009, quando Renzi era presidente della Provincia di Firenze, e si riferiva all'inquadramento contrattuale e, quindi, ai compensi di quattro nuovi assunti nel suo staff. Il legale dell'allora presidente della Provincia spiega che l'assoluzione ricalca i motivi per cui è stato fatto appello, in particolare il fatto che l'inquadramento contrattuale fu ritenuto da Renzi legittimo sulla base di quattro pareri degli uffici tecnico-amministrativi della Provincia.
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