Vengono scelti con sorteggio da parte dell'Agcom, dopo la pubblicazione di un avviso pubblico, i consiglieri della Rai nella proposta di legge del M5s illustrata da Roberto Fico alla Camera. Tale meccanismo è bilanciato dalla verifica a monte di precisi requisiti dei candidati e dall'intervento a valle delle Commissioni parlamentari, che può esprimere un parere sfavorevole a maggioranza dei due terzi determinando così l'estrazione di un nuovo nominativo.
"Il Parlamento in materia Rai è sovrano. Siamo aperti al 100% al dialogo con il Pd, ma l'obiettivo deve essere chiaro: via i partiti dalla Rai. La nostra proposta di legge è un ottimo punto di caduta. Se non ci sono trucchi entro maggio approviamo la legge e chiudiamo un'era: cambiamo la Rai e diamo una svolta al paese, perché se cambia la Rai cambia anche l'Italia". Lo ha detto il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, presentando la proposta di riforma della Rai targata M5S a Montecitorio.
Fico ha spiegato che "la proposta è in alcuni punti modificabile", ma ha aggiunto che rispetto ad altre ipotesi circolate, come quella della nascita di una fondazione o di un consiglio di sorveglianza, "non crea nuovi organismi, anzi ne sopprime uno, la commissione di Vigilanza, mettendo quindi a sistema strutture già esistenti". Il deputato M5S ha quindi sottolineato che "i meccanismi e le garanzie previste dalla proposta per la scelta dei consiglieri sono così stringenti che si potrebbe procedere anche con l'attuale Agcom". E' intervenuto anche il capogruppo M5S in Vigilanza, Alberto Airola, con un messaggio a Renzi: "Non si permetta di tirare fuori un decreto e di nominare uno dei suoi uomini al vertice della Rai, perché questo sarebbe un grave tradimento rispetto all'intenzione di voler liberare la Rai dai partiti".