Il governo accelera sul ddl anti-corruzione. Il testo approderà, infatti, in Aula al Senato per la relazione giovedì prossimo mentre mercoledì non cisarà Aula per permettere alla commissione Giustizia di chiudere i lavori.
In mattinata il premier Renzi ha parlato dell'impegno del governo per creare uno "stato di pulizia". L'Autorità anticorruzione - ha detto partecipando all'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola Superiore di Polizia - "era un acronimo. Noi lo abbiamo preso e messo in campo perché appalto per appalto, casa per casa, sporcizia per sporcizia, si può intervenire e fare pulito".
Ieri intanto in commissione è arrivato il testo dell' emendamento del governo al provvedimento sul falso in bilancio che prevede che questo torni ad essere un reato dopo la sostanziale depenalizzazione decisa durante il governo Berlusconi. Le pene per le società normali saranno da 1 a 5 anni di reclusione, mentre per quelle quotate o quelle che immettono titoli sul mercato o le banche, gli anni di reclusione andranno dai 3 agli 8. La procedibilità a querela, chiesta in un primo momento da FI e da Ncd, viene prevista solo per le società molto piccole, quelle che secondo il codice civile non sono soggette a fallimento. Inoltre, sanzioni più salate anche per le società, oltre che per gli amministratori bugiardi: per loro si prevede un pagamento dalle 200 alle 600 quote. Così, si spiega, "vigileranno meglio al proprio interno".
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