Dopo quasi tre mesi dall'approvazione in Consiglio dei ministri la riforma della Rai ha avuto il via libera della commissione Lavori Pubblici al Senato ma perchè si arrivi al via libera definitivo entro l'estate serve un deciso sprint.
Il testo è il calendario per l'Aula per la prossima settimana e, dopo l'esame del Senato, dovrà passare alla Camera per la seconda lettura.
La riforma prevede che il Cda sia ridotto da nove a sette consiglieri: quattro di nomine dei due rami del Parlamento, due di nomina del Consiglio dei ministri su proposta del ministro del Tesoro e uno scelto dall'assemblea dei dipendenti.
Matteo Renzi prova ad accelerare ma avverte, in caso non ci sia l'ok delle Camere procederà in base alla legge Gasparri che prevede l'elezione da parte della commissione di Vigilanza Rai. Si tratta dell'amministrazione di un'azienda che ha un valore di più di due miliardi e mezzo con un bacino di dipendenti 12 mila persone.
LA RAI, UN'AZIENDA DA 2,7 MILIARDI
Nel provvedimento è prevista anche una delega al governo sul canone. E l'ipotesi prevalente nel governo è quella di inserire il pagamento direttamente in bolletta. Il canone italiano, tra l'altro, è tra i più bassi d'Europa che in Paesi come la Svizzera o la Danimarca prevede un costi che supera i 300 euro.