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Cinque italiani sequestrati nel mondo, c'è anche Padre Paolo Dall'Oglio

Cinque italiani sequestrati nel mondo, c'è anche Padre Paolo Dall'Oglio

Con i 4 rapiti in Libia. Padre Dall'Oglio scomparso nel 2013

ROMA, 20 luglio 2015, 13:06

Redazione ANSA

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Padre Paolo Dall 'Oglio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Padre Paolo Dall 'Oglio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Padre Paolo Dall 'Oglio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Con il rapimento dei 4 dipendenti italiani in Libia, salgono a cinque i connazionali sequestrati nel mondo. L'ultimo italiano a essere liberato, il 9 giugno scorso, è stato Ignazio Scaravilli, il medico catanese sequestrato in Libia a gennaio.

Dal luglio del 2013 non si hanno notizie di Padre Paolo Dall'Oglio, di cui si sono perse le tracce in Siria da allora. Sessant'anni, gesuita romano, per trent'anni e fino alla sua espulsione nell'estate del 2012, Dall'Oglio ha vissuto e lavorato nel suo Paese d'adozione in nome del dialogo islamo-cristiano. Regolarmente emergono notizie - mai confermate - sulla sua morte o prigionia. Le informazioni circolate negli ultimi mesi lo davano per detenuto in una delle prigioni dell'Isis a Raqqa. Ma anche questa circostanza non ha trovato conferme. Ciclicamente fonti legate ai gruppi terroristici speculano sulla vicenda Dall'Oglio, comunicando che è vivo e che si trova recluso, nelle mani di un gruppo di ribelli piuttosto che un altro.

    I quattro italiani rapiti in Libia sono dipendenti della società di costruzioni Bonatti, con sede a Parma, e secondo quanto riferisce la Farnesina, sono stati sequestrati nei pressi del compound dell'Eni nella zona di Mellitah. L'Unità di Crisi si è immediatamente attivata per seguire il caso ed è in contatto costante con le famiglie dei connazionali e con la ditta Bonatti. 

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