Il "blitz" di Matteo Renzi a New York per la finale donne tutta in azzurro a Flushing Meadows, con conseguente 'forfait' all'inaugurazione della Fiera del Levante e ad un impegno istituzionale a Verona, scatena l'ira dell' opposizione. Il centrodestra non sente ragioni sulla scelta del premier di volare alla 'prima assoluta' di due italiane in campo per disputarsi la finalissima del trofeo più prestigioso al mondo in campo tennistico disertando l'appuntamento pugliese. Se c'è chi accusa Renzi di cercare nella Grande Mela uno spot sicuro (visto che comunque a vincere gli Us Open sarà un'atleta italiana) c'è chi contesta soprattutto la sua assenza alla Campionaria di Bari, letta come una 'fuga' dal Mezzogiorno e dagli impegni che anche nel Pd vengono chiesti con insistenza per il Sud a Palazzo Chigi. Un'assenza, quella dal palco della Fiera del Levante, che avrebbe creato un certo imbarazzo al neo governatore pugliese Dem Michele Emiliano e che determina una contestazione al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti arrivato a Bari in sostituzione di Renzi. De Vincenti, prima bolla come "ridicole" le polemiche per l'assenza del premier e poi subisce la contestazione di un gruppo di sindaci salentini, contrari all'approdo del gasdotto Tap nella loro zona, che si alza e per protesta abbandona la sala. "Che la finale Vinci-Pennetta a New York sia un grande momento per l'Italia è evidente. Che il premier voli lì per l'ennesimo spot pubblicitario a spese del contribuente, disertando un impegno istituzionale al Sud, è tipico del personaggio", dice Maurizio Gasparri di FI, mentre Renato Brunetta accusa Renzi di farsi "uno spot 'win-win'" con Simone Furlan che contesta la "spesa di denaro pubblico" per il viaggio transoceanico. Va giù duro Matteo Salvini: "Quando ho saputo che Renzi ha preso un aereo al volo per andare a vedere la finale di tennis tra Vinci e Pennetta mi è venuto un vaffa... Renzi se la guardi in televisione" la partita, sbotta il segretario del Carroccio. Anche perché, riflette il governatore della Liguria Giovanni Toti, il tifo per le tenniste italiane "si può fare benissimo senza volare a New York". Raffaele Fitto, pugliese e leader di Conservatori e riformisti, sostiene che Renzi abbia colto "la palla al balzo per non essere a Bari. Forse per non dire con chiarezza qualcosa sul Mezzogiorno", tema sul quale il governo latita da sempre. E Giorgia Meloni di Fdi riflette: "Avrei voluto vedere in Renzi la stessa prontezza nell'andare in India dai marò Latorre e Girone". Amaro in bocca anche a Verona, con il senatore della Lega Paolo Tosato: "Renzi ci faccia una cortesia: non torni più a Verona e dedichi le sue chiacchiere da attore navigato ai 100 teatri di altre città. Che si vergogni". Dal Pd scatta la difesa per premier. "E' doveroso che in un momento come questo il presidente del Consiglio sia accanto a Flavia e Roberta. Trovo ridicole le polemiche che ho letto", dice dal palco di Bari de Vincenti. Polemiche "inutili e penose", sbotta Alessia Rotta, per di più fatte da "rancorosi", insiste il presidente della commissione Cultura del Senato Andrea Marcucci, per il quale è "scontato che il presidente del Consiglio assista a una sfida che riempie di orgoglio tutto il Paese". Anche il governatore pugliese Michele Emiliano sembra intervenire a difesa di Renzi quando afferma che il premier è un suo "amico", ma poi incassa una sorta di standing ovation dalla platea di Bari quando sottolinea come gli sarebbe piaciuto anche a lui andare a New York per tifare le due campionesse pugliesi, ma di non averlo fatto perché in quanto presidente della regione ha delle "responsabilità nei confronti dei cittadini". A difendere il premier è anche Gianni Cuperlo che cita un precedente illustre: quando Pertini volò a Madrid per la finalissima del 'Mundial' di calcio del 1982.
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