Il capogruppo Fi Paolo Romani lancia un appello a Grasso e Mattarella in cui denuncia che al Senato sulle riforme è in corso "un'oscura campagna acquisti". Manca anche un'interlocuzione tra governo e altri partiti; c'è "un tentativo di frantumazione del centrodestra con un'operazione di bassa lega" e si sta distruggendo l'equilibrio di poteri che è a base democrazia.
"A poche ore di distanza dalla presentazione degli emendamenti alla riforma costituzionale - si legge nell'appello che Romani scrive ai presidenti del Senato e della Repubblica - dobbiamo constatare che tutto il dibattito politico si esaurisce nella dialettica interna al partito di maggioranza relativa che cerca di risolvere i propri problemi con una banale discussione su termini come 'scelta' o 'indicazione', forse anche 'elezione' dei Senatori, tralasciando il dovere di chiarire inequivocabilmente l'opzione di fondo: elezione diretta o indiretta del Senato".
"Rimane altresì irrisolto il tema della natura e delle funzioni del nuovo Senato, profondamente modificate nella lettura alla Camera fino a rendere la Camera alta assolutamente inessenziale: uno svilimento del ruolo tale da rendere addirittura preferibile l'abolizione tout court del Senato stesso - aggiunge - a mancanza totale di interlocuzione fra il Governo, il partito di maggioranza relativa e le altre forze politiche è aggravato dal fatto che è in corso una campagna acquisti svolta da gruppi neo-costituiti a supporto dell' esecutivo nei confronti dei senatori di tutti i gruppi di opposizione; una campagna acquisti che ha aspetti oscuri, che sicuramente ha un costo, politico o meno, per garantire a Renzi e al PD quella maggioranza che oggi sembra non avere più; una campagna acquisti indecorosa, impresentabile ed al limite del lecito, in quanto non è funzionale al mantenimento in carica del governo o all'approvazione di una legge ordinaria, ma alla requisizione, manu militari, di una maggioranza risicata e raffazzonata per l'approvazione della più ampia riforma costituzionale dal dopoguerra ad oggi".
"Mi sento offeso come cittadino e parlamentare dallo spettacolo indecente al quale siamo costretti ad assistere, che segue solo di poche ore la scandalosa forzatura di evitare il confronto in Commissione Affari Costituzionali scegliendo di calendarizzare il ddl direttamente in Aula al solo scopo di evitare una frattura interna al PD", sottolinea Romani.
"Il tentativo di frantumazione del centrodestra è ormai in corso con un'operazione di bassa lega e di bieco interesse personale che non porterà alcun vantaggio né a chi l'esercita né a chi ritiene di trarne beneficio", si legge ancora nell'appello.
"Nell'interesse del rilancio di uno schieramento alternativo alla sinistra, radicato nella cultura e nella visione che da sempre appartiene ad un centrodestra a vocazione maggioritaria nel Paese, facciamo appello a tutte le forze sane che in esso si riconoscono per una battaglia comune. Una battaglia con obiettivi chiari e precisi: rispristinare quelle funzioni attribuite in prima lettura al Senato di controllo e valutazione dell'attività governativa al di fuori del circuito fiduciario; introdurre l'elezione diretta dei senatori, compiutamente e palesemente all'interno dell'art.57 della Costituzione, per supportare le funzioni da rispristinare; riconoscere, attraverso il ritorno al premio di maggioranza alla coalizione nell' Italicum, che l'assetto politico del nostro Paese è basato su un maturo bipolarismo e non su un inesistente bipartitismo", afferma Romani. "L'appello - conclude - è dunque alle istituzioni di garanzia di questo Paese, il Presidente del Senato, Pietro Grasso, e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché non permettano la prosecuzione di un percorso che più che a riformare la Costituzione, tende inesorabilmente a distruggere quei principi di garanzia, quell'equilibrio dei poteri che sono alla base della democrazia italiana".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA