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>>>ANSA/ Marò: Corte India, Latorre in Italia fino al 30 aprile

La Farnesina, resterà qui fino alla fine dell'arbitrato

(di Maurizio Salvi) (ANSA) - NEW DELHI, 13 GEN - Massimiliano Latorre non dovrà fare i bagagli venerdì per tornare in India alla scadenza della sua licenza semestrale per curare in Italia i postumi dell'ictus subito a fine agosto 2014. E questo, si può ritenere, è frutto dell'ormai imminente inizio dell'arbitrato internazionale richiesto dal governo italiano, ed accettato da New Delhi, presso la Corte permente (Cpa) dell'Aja.
    In un'udienza fissata da tempo, la Corte Suprema indiana ha affrontato oggi la questione della scadenza della licenza di Latorre, ben attenta a non entrare nel merito delle condizioni di salute del Fuciliere di Marina. Preferendo invece soffermarsi sui tempi dell'esame da parte della Cpa della spinosa questione della giurisdizione sull'incidente in cui morirono quasi quattro anni fa due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala.
    E una prima riunione preliminare della Corte arbitrale sulla vicenda che contrappone Italia e India, ha appreso oggi l'ANSA da fonti vicine al dossier, si terrà fra alcuni giorni, il 18 gennaio. "Si tratta - ha chiarito la fonte - di un meeting procedurale che servirà a definire le regole provvisorie per avanzare sulla questione della giurisdizione" del caso.
    Non vi saranno quindi per il momento decisioni nel merito dei problemi, come ad esempio la richiesta presentata dall'Italia affinché anche Salvatore Girone, l'altro Fuciliere italiano che attualmente vive nell'ambasciata d'Italia a New Delhi, possa fare ritorno in Italia in attesa degli sviluppi del contenzioso sulla giurisdizione. All'inizio dell'udienza di stamani il legale di Latorre, Sole Sorabjee, ha sottoposto ai tre giudici della sezione n.2 della Corte (Anil R. Dave, Kurian Joseph e Amitava Roy) una richiesta di rinvio del rientro del suo difeso "per tutto il tempo del procedimento in esame all'Aja", valutato ad almeno uno o due anni. Ma prima che si sviluppasse una discussione, il magistrato che interveniva a nome del governo indiano, l'Additional Sollicitor General, Pinki Anand, ha informato il tribunale che il governo di New Delhi aveva bisogno di più tempo per studiare le implicazioni dell'arbitrato richiesto dall'Italia. A questo punto, il presidente Dave ha chiesto alla Anand di presentare una documentazione scritta sulla posizione indiana entro il 13 aprile, quando si svolgerà una successiva udienza. E in questo ambito ha inoltre deciso l'estensione della permanenza in Italia di Latorre fino al 30 aprile.
    In una nota diffusa poco dopo la conclusione dell'udienza, la Farnesina ha reso noto che "il governo ha preso atto della decisione della Corte Suprema indiana di aggiornarsi al 13 aprile per esprimersi sulla vicenda". Inoltre, si dice ancora, "il governo conferma di riconoscersi nell'ordine del Tribunale internazionale per il diritto del mare (Itlos) che aveva stabilito la sospensione da parte di India e Italia di tutti i procedimenti giudiziari interni". Per cui si ritiene "preclusa ogni decisione da parte della Corte Suprema indiana relativamente al Fuciliere Latorre, e che pertanto egli possa restare in Italia per tutta la durata del procedimento arbitrale internazionale avviato dal Governo il 26 giugno 2015".
    Via Twitter il deputato di Forza Italia Elio Vito ha reagito alla decisione della Corte Suprema indiana ricordando che "la giurisdizione non è loro ed è sospesa dal Tribunale internazionale. Basta stillicidio!". Da parte sua il presidente della Commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre, che alla vigilia dell'udienza aveva anticipato che "Massimiliano non tornerà in India", è tornato oggi sulla questione sostenendo che "la permanenza di Latorre in Italia era un atto dovuto". D'altro canto, ha concluso, "considero inaccettabile che il governatore del Kerala (Oommen Chandy, ndr.), che tra l'altro non ha alcun titolo, possa chiedere al governo indiano di agire per il rientro in India del nostro marò".(ANSA).
   

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