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Roma: Una poltrona per 11, la gara per il Campidoglio è superaffollata

Roma: Una poltrona per 11, la gara per il Campidoglio è superaffollata

Destra e sinistra in ordine sparso, poi M5S e outsider Marchini

ROMA, 17 marzo 2016, 08:31

di Luca Laviola

ANSACheck

Campidoglio in Rome - RIPRODUZIONE RISERVATA

Campidoglio in Rome - RIPRODUZIONE RISERVATA
Campidoglio in Rome - RIPRODUZIONE RISERVATA

Se il centrodestra non si ricompatterà su Giorgia Meloni candidato sindaco, la corsa al Campidoglio 2016 sarà tra le più partecipate di sempre. Sono ben 11 i candidati in lizza finora, dall'estrema destra di CasaPound all'estrema sinistra del Partito Comunista. E destra e sinistra, per la prima volta, vanno in ordine sparso.

Se l'ingresso in campo della leader di Fratelli d'Italia frantuma ancora di più il centrodestra, già in corsa con Guido Bertolaso, il candidato Pd Roberto Giachetti alla sua sinistra ha già un competitor certo come Stefano Fassina, ex Pd ora Si-Sel, e uno in procinto di scendere in campo come Ignazio Marino. Per or al'unico fronte compatto appare quello di M5S che schiera l'avvocato Virginia Raggi. Nella mischia ritenta l'avventura l'outsider Alfio Marchini, già in pista con il simbolo del cuore nel 2013, che andrà al voto da indipendente dopo essersi 'annusato' con il centrodestra - Ncd e fittiani lo appoggiano - e con meno convinzione con il centrosinistra. Corre inoltre Francesco Storace per la Destra, ex ministro della Sanità e governatore del Lazio, che potrebbe ancora decidere di appoggiare Meloni, ma chiede le primarie.

Sempre più a destra ci sono Simone Di Stefano, candidato fisso di CasaPound per ogni elezione degli ultimi anni - tranne le Europee quando il movimento appoggiò la Lega - e Alfredo Iorio per il Movimento sociale (Msi), ostile soprattutto al Carroccio.

All'estrema sinistra si colloca invece il 26/enne Alessandro Mustillo per il Partito comunista (Pc). Altro indipendente é il presidente del Codacons Carlo Rienzi, il paladino dei consumatori.

Se destra e sinistra si presentano in ordine sparso, le combinazioni per il primo turno e il ballottaggio sono numerose e imprevedibili. Il candidato renziano del Pd Giachetti ha sulla carta il sostegno delle altre forze che hanno fatto le primarie con lui, Centro Democratico e Verdi, non proprio dei giganti, oltre ai radicali, sua origine politica. Non é affatto certo che al secondo turno Giachetti avrebbe i voti della sinistra, visti i pessimi rapporti tra Pd e Si-Sel. Raggi di M5S oltre al vento favorevole ha incassato l'endorsement di Matteo Salvini per il ballottaggio - in caso non ci arrivi Meloni - e non sembra sgradita al mondo berlusconiano. In generale potrebbe ricevere una parte dei voti di destra e di sinistra contro Giachetti.

La neo candidata e futura mamma Meloni invece ha bisogno di quelli di Bertolaso, esortato a "farsi di lato". Marchini é l'unico ad aver già vinto una sfida, il sondaggio lanciato da Salvini ai gazebo che lo ha visto prevalere su Irene Pivetti, Storace e Bertolaso. I suoi voti al secondo turno saranno in libera uscita. Così aperta la contesa che pure il sindaco ex leghista di Verona Flavio Tosi valuta se correre: "Oggi non conta di dov'è il sindaco, conta che uno il sindaco lo sappia fare".
   

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