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Amoris Laetitia, Papa: "Sacramenti ai risposati, mai discriminare i gay"

Amoris Laetitia, Papa: "Sacramenti ai risposati, mai discriminare i gay"

"Divorziati risposati non condannati per sempre"

09 aprile 2016, 12:01

Redazione ANSA

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L 'incontro privato di Papa Francesco con una coppia gay, avvenuto il 23 settembre scorso presso la Nunziatura a Washington - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'incontro privato di Papa Francesco con una coppia gay, avvenuto il 23 settembre scorso presso la Nunziatura a Washington - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'incontro privato di Papa Francesco con una coppia gay, avvenuto il 23 settembre scorso presso la Nunziatura a Washington - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nell'esortazione Amoris Laetitia il Papa apre ai sacramenti ai divorziati risposati, che "devono essere più integrati nelle comunità cristiane" e per i quali si deve valutare quali "forme di esclusione" "possono essere superate". Francesco indica la via del discernimento dei singoli casi e l'accompagnamento pastorale in un'ottica di pentimento, tenendo conto che "il grado di responsabilità non è uguale in tutti i casi" e "gli effetti di una norma non devono essere sempre gli stessi", "nemmeno per quanto riguarda la disciplina sacramentale".

"Ai divorziati che vivono una nuova unione è importante far sentire che sono parte della Chiesa, che non sono scomunicati". "Nessuno può essere condannato per sempre, perché questa non è la logica del Vangelo!", ribadisce il Papa.

"Nessuno può pensare che indebolire la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio sia qualcosa che giova alla società. Accade il contrario: pregiudica la maturazione delle persone, la cura dei valori comunitari e lo sviluppo etico delle città e dei villaggi", sottolinea il pontefice. "Le unioni di fatto o tra persone dello stesso sesso, per esempio, non si possono equiparare semplicisticamente al matrimonio. Nessuna unione precaria o chiusa alla trasmissione della vita ci assicura il futuro della società".

La persona omosessuale "va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare 'ogni marchio di ingiusta discriminazione' e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza". Papa Francesco aggiunge però - e riprendendo tale concetto dalla Relazione finale del Sinodo - che "non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia".

Sul rispetto delle donne "c'è ancora molto da crescere in alcuni Paesi", "non sono ancora del tutto sradicati costumi inaccettabili". Lo evidenzia il pontefice, citando "la violenza verbale, fisica e sessuale" contro le donne in alcune coppie, la "grave mutilazione genitale in alcune culture", "l'utero in affitto", "la mercificazione del corpo femminile" ma anche il permanere della "disuguaglianza dell'accesso a posti di lavoro dignitosi e ai luoghi in cui si prendono le decisioni".

Il Papa apre alla "educazione sessuale" dei ragazzi come "educazione all'amore, alla reciproca donazione". "I giovani - spiega Papa Francesco nell'Esortazione Apostolica Amoris Laetitia - devono potersi rendere conto che sono bombardati da messaggi che non cercano il loro bene e la loro maturità". Ma il Papa giudica negativamente quell'educazione sessuale impostata "sull'invito a 'proteggersi', cercando un 'sesso sicuro'" come se "un eventuale figlio fosse un nemico dal quale doversi proteggere. Così si promuove l'aggressività narcisistica invece dell'accoglienza". "E' invece importante insegnare - invita il Papa - un percorso sulle diverse espressioni dell'amore, sulla cura reciproca, sulla tenerezza rispettosa, sulla comunicazione ricca di senso". 

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