"Mi pare che papa Francesco abbia detto una cosa molto importante e cioè che tutte le situazioni di impedimento relative alle donne nella Chiesa, anche quelle di predicare, sono sottoposte a leggi canoniche e dunque non eterne e immutabili". Lo afferma all'ANSA, Lucetta Scaraffia storica, giornalista e coordinatrice del mensile Donne Chiesa mondo dell'Osservatore romano, il quotidiano della Santa Sede, che proprio recentemente è stato ampliato e rinnovato graficamente.
"Anche quella del diaconato - spiega Scaraffia - è una legge canonica che come tale può cambiare, certo, c'è da lavorare ma c'è da dire che quando si tratta di donne questo Papa butta il cuore oltre l'ostacolo perché cerca di riequilibrare una curia che resiste".
"La cosa più importante dell'apertura di oggi - osserva Scaraffia - sono proprio le donne, cioè il fatto che le suore hanno posto al Papa domande che non avevano mai posto prima e che fanno capire che non ne possono più di questa situazione di emarginazione".
"Tuttavia - prosegue - finché loro accettano questa condizione, dall'altra parte il clero maschile se ne sta tranquillo". "Ecco perché - suggerisce la storica - guardando anche a domande simili, cominciamo a dire che le donne hanno detto basta e il Papa ha detto avete ragione. Sta molto anche alle donne, se nessuno dei due non si muoveva, non cambiava nulla".
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